di MATTEO CORSINI
Dal 1° gennaio 2025 chi fuma per le strade di Milano può essere multato (da 40 a 240 euro), se non mantiene una distanza di almeno 10 metri da altre persone. L’iniziativa non è la prima nel suo genere, non solo in Italia, il che non la rende meno liberticida, anche se (fortunatamente, e lo dico da non fumatore) di difficile applicazione.
Secondo Elena Grandi, assessore (ma in omaggio al politically correct si fa chiamare “assessora”) all’ambiente del comune di Milano, “si tratta in primis un’azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori. Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili. I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini”.
E così, dopo le automobili con motore endotermico, pare che a condannare all’estinzione il genere umano contribuiscano le polveri sottili emesse dai fumatori.
Alcuni hanno osservato che i problemi che dovrebbero essere risolti a Milano sono altri, ma a mio parere non è il modo giusto per affrontare la questione. Il fatto è che se lo Stato (o una delle sue articolazioni locali) continua a imporre alle persone cosa fare o non fare del loro stile di vita con la scusa di tutelare la loro stessa salute, l’approdo diventa una dittatura più o meno salutista.
Il triste precedente del green pass ai tempi del Covid dovrebbe essere ancora nella memoria di tutti. L’individuo e la sua libertà sono sistematicamente subrdinati alla “salute pubblica”, formula riempita di volta in volta da quello che decide chi detiene il potere. E il fatto triste è che provvedimenti di questo tipo non solo non sono avversati dai più, ma trovano persino zelanti pecoroni cittadini pronti a diventare delatori, come nei peggiori regimi comunisti.
Sempre più obblighi e divieti, sempre meno libertà individuale. Non un buon inizio di 2025.
L’OPINIONE DI LEONARDO FACCO
Che meraviglia, siamo passati in 4 decenni dal fumatore tiranno assoluto e tracotante, al fumatore reietto e appestato da crocifiggere e additare al pubblico disprezzo. Ora manco più fumare all’aperto, hanno pure calcolato che il fumo contribuisce per il 7-8% all’inquinamento urbano.
Un gran bel futuro si prepara.