di FRANCO CAGLIANI
Solo una settimana fa, Jean-Guy Talamoni (foto), presidente dell’assemblea della Corsica, mostrava l’opuscolo distribuito dal partito di governo "Corsica Libera", che minaccia di espropriare coloro che non rispettano lo status di residente.
Un'idea, permettetci di dirlo, quantomeno illiberale. Ahimé non si tratta della solita propaganda indipendentista ma di un avvertimento vero proprio preciso di un partito indipendentista di maggioranza (l’altro è “Femu a Corsica”, autonomista moderato) che vinsero (con il 54% dei consensi e 41 seggi su 63 del consiglio regionale) le elezioni del dicembre 2017 e da allora governa l’isola.
Economicamente sostenuta dai trasferimenti economici di Parigi, questi indipendentisti paiono più portati a socialisteggiare che a liberalizzare, visto che parlando di diritti di cittadinanza (che per i corsi diventano “droits à la différentiation”) alla tutela della lingua e della cultura locale (che, in pratica, si
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