Lo Stato italiano non ha diritti legittimi sul territorio del Popolo Veneto e sui Veneti se non un’autorità illegittima derivante dall’occupazione militare e poliziesca del suddetto territorio.
E’ solo tramite questa che impone le sue leggi, le sue norme e le sue tasse ma il tutto è frutto di un rapporto di forza e non di un rapporto di diritto.
Tutte le occupazioni militari di Stati su altri Stati, si sono prima o poi esaurite ed anche questa occupazione italiana sulle Venethie è destinata ad esaurirsi.
In quanto tempo, dipende dai Veneti che hanno dalla loro parte la forza smisurata della disobbedienza civile, arma pacifica e letale contro i più sanguinari despoti.
Questo ne è un esempio.
Al sottoscritto è stato notificato da due Agenti della DIGOS (Polizia politica) di Treviso un “invito” a presentarsi in Questura per essere sentito circa la sua presenza davanti alla Prefettura di Treviso durante una contestazione dell’8 ottobre 2014. Si trattava di una contestazione alla decisione del Prefetto di assegnare al territorio ulteriori nuovi clandestini, nata spontaneamente in poche ore, senza avere il tempo di organizzarci e comunicarlo alla Questura svoltasi, peraltro, civilmente senza danni od offese a chicchessia. Poco più di una decina di persone che hanno espresso pubblicamente e civilmente il loro dissenso.
Ma questo in Italia non è consentito.
E così molti di loro dono stati raggiunti dall’ “invito” a presentarsi in Questura.
Sempre il sottoscritto ha negato ai due Agenti della DIGOS l’adesione a questo invito e contemporaneamente ha consegnato loro, per essere portata al Questore, una “Revoca alla convocazione in questura” revoca invito questura redatta su norme del Diritto internazionale e del diritto interno italiano, norme che decretano il “Difetto Assoluto di Giurisdizione” dello Stato italiano sul territorio delle Venethie e sui Veneti rendendo inefficaci sanzioni, ammende ed imposizioni di qualsiasi altro tipo.
Un piccolo fuoco acceso che i Veneti, seguendo l’esempio, potrebbero trasformare in incendio incontrollabile, come quello che distrusse Roma nel 64 dopo Cristo.
Allora, avanti tutta con la disobbedienza civile.
Daniele Quaglia – L.I.F.E. Treviso
QUI L’INVITO DELLA QUESTURA DI TREVISO
Considero queste intimazioni violenza fisica e psicologica contro cittadini veneti .
Dalla toscana libertariana un abbraccio solidale per l ‘indipendenza dei veneti : libertà !
Adelindo Frulletti
Massa (ms )
l’indipendenza del Veneto, dichiarata il 21 marzo scorso dopo l’esito del Referendum promosso da Plebiscito2013 e rispondente a modalità di partecipazione previste secondo le consuetudini italiane (64 per cento degli aventi diritto al voto) con l’affermazione dell’89 per cento di SI all’indipendenza, dovrebbe porre la parola fine anche alla questione rimasta in sospeso della validità di giurisdizione della magistratura italiana sul territorio veneto, vista anche la pronuncia della Corte dell’Aia cui si era fatto ricorso in casi precedenti.
Che si continui a non tenerne conto e si lascino singoli soggetti a contrastare il sorpruso finirà finalmente, non appena sarà resa operativa l’indipendenza del Veneto con la presa d’atto degli stati, in primis lo stato Italia.
E’ ora che ci alziamo in piedi e reclamiamo i diritti che ci competono come popolo che ha una sua storia plurimillenaria e vuole essere rispettato.
ma non se ne rende conto d esser plagiata da un personaggio che mai le darà alcun tipo di supporto ne per lei nè per i Veneti ?
e poi che se ne fà il rappresentante unico di plebiscito di un contocorrente quando in Regione c è quello ufficiale ? tira aria di bahamas ?
Sabato pomeriggio a Treviso manifestazione di solidarietà e sostegno ai questi cittadini veneti cui è stato impedito anche semplicemente di sbandierare la propria bandiera e di manifestare il proprio dissenso e la propria opinione.
Il ritrovo sarà alle ore 17.30 presso la stazione dei treni di Treviso Centrale. Alle 18 partirà il corteo lunghe le vie del centro, fino ad arrivare in piazza dei Signori, dove si terrà il comizio alle ore 19.
Questa mattina i due convocati in Questura hanno esibito lo stesso documento di “Revoca di convocazione per difetto assoluto di giurisdizione” scatenando le ire della DIGOS che avrebbero minacciato le presa di foto segnaletiche, impronte digitali ed un fermo giudiziario. I due si sono fermamente opposti ed a capitolare sarebbero i questurini, costretti dall’insipenza delle motivazioni per un fermo, al rilascio dei due, madre e figlio. Nel pomeriggio sarebbero ascoltati altrettanti “pericolosi manifestanti” e domani altrettanti ancora, tutti intenzionati a presentare alla Questura il documento “Revoca di convocazione per difetto assoluto di giurisdizione