RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
A Lissa il 20 luglio 1866 gli eredi della Serenissima (veneti,istriani e dalmati) ossatura della marina asburgica sconfissero clamorosamente la marina italiana che tanto baldanzosamente aveva affrontato la battaglia, forte della propria superiorità di uomini e di mezzi.
“….deghe drento, Nino, che la ciapemo” così si rivolse l’ammiraglio Tegetthoff al timoniere e all’annuncio della vittoria gli equipaggi risposero lanciando i berretti in aria gridando “Viva San Marco!!”; e in poche parole Tegetthoff fotografò mirabilmente la battaglia:
“Uomini di ferro su navi di legno
hanno sconfitto
uomini di legno su navi di ferro”
L’impero asburgico riconobbe il valore dei marinai veneti, come viene dimostrato dall’elenco dei decorati, tratto dall’articolo di Pietro Giorgio Lombardo pubblicato su “Rassegna storica del Risorgimento” dell’ottobre-dicembre 1978
-Medaglie d’oro:
PENSO TOMMASO
VIANELLO VINCENZO detto GRATAN Pellestrina – Venezia
-Medaglie d’argento di prima classe:
ANDREATINI ANTONIO
PENZO TOMMASO detto OCCHIAI Chioggia
MODERASSO ANTONIO
PREGNOLATO PAOLO
GHEZZO PIETRO
DALPRA’ MARCO
VARAGNOLO ROMA PIETRO FERDINANDO Chioggia
VIDAL BORTOLO detto STROZZA
-Medaglie d’argento di seconda classe:
GAMBA FRANCESCO
ROSSINELLI FEDERICO
CAVENAGO GIOACCHINO
SCARPA ANGELO ZEMELLO
BOUTZEK IGNAZIO
BUSETTO GIOVANNI ANTONIO
PITTERI LUIGI
GIANNI GIUSEPPE
CEROLDI LUIGI GIOVANNI
MOLIN LUIGI
RAVAGNAN GAETANO
SCARPA TOMMASO
BORTOLUZZI FERDINANDO
PREGNOLATTO DOMENICO
GALLO EUGENIO PAOLO
BOSCOLO LUDOVICO
FERLE REDENTORE
GRASSO LUIGI ANTONIO
MARELLA LUIGI ANTONIO
NARDETTO DOMENICO
LAZZARI FRANCESCO
GARBISSI PIETRO
FANUTO DOMENICO
SALVAZZAN ANTONIO
ALLEGRETTO LUIGI
VARISCO FRANCESCO
BENETTI PASQUALE
BUSETTO CARLO
PENSO LUIGI detto MUNEGA
NOVELLO RINALDO
BOSCOLO CASIMIRO
VENTURINI ANGELO detto CIOCOLIN
DONAGGIO FRANCESCO
NORDIO LUIGI
MELOCCO detto MEOCCO GIOVANNI
BOSCOLO VINCENZO
SFRIZO AUGUSTO
ALLEGRETTO (NEGRETTO) AUGUSTO Burano – Venezia
GALIMBERTI GIOVANNI
Un numero importante di questi, egregio signor Sindaco, ben ventitre, erano di Venezia: per tutti questi veneziani e veneti c’è il più assoluto disinteresse, non una via, una piazza, niente di niente che li ricordi, nonostante si siano comportati con “audacia, sangue freddo e coraggio rari” come sta scritto nella motivazione della medaglia d’oro di Vincenzo Vianello, Suo concittadino:
“Confermiamo che il timoniere di 2 classe Vincenz Vianello, nonostante fosse stato leggermente ferito, subito dopo la morte del timoniere capo Lenaz e in seguito al contemporaneo ferimento del timoniere di 1. classe Pinduli, prese il timore della nave e, soprattutto durante lo speronamento della fregata corazzata nemica, ha intrepidamente manovrato, eseguendo al momento giusto gli ordini del Contrammiraglio von Petz. Con tutto il suo comportamento ha dimostrato audacia, sangue freddo e coraggio rari. Pola 28 settembre 1866.”
Mi permetto allora , in occasione dell’anniversario della battaglia di Lissa, rivolgermi a Lei, in quanto ritengo sia giunto il tempo di riparare a questa scandalosa mancanza; a meno che non si voglia teorizzare che ci siano VENETI DI SERIE A (coloro che hanno combattuto sotto la bandiera italiana) che vanno ricordati, omaggiati, beatificati e VENETI DI SERIE B (tutti gli altri) per i quali c’è solo l’oblio.
La ringrazio per l’attenzione, distinti saluti.
ETTORE BEGGIATO
Autore di “Lissa, l’ultima vittoria della Serenissima”