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Lo sfratto di morgan e la teoria del valore soggettivo

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di MATTEO CORSINI

Marco Castoldi, meglio noto come Morgan, ha recentemente subito lo sfratto dopo che la sua casa era stata venduta all’asta per un procedimento giudiziale nel quale era risultato soccombente per avere accumulato un cospicuo debito nei confronti delle ex compagne a causa del mancato pagamento di alimenti.

Non mi interessa ovviamente entrare nel merito della vicenda, quanto soffermarmi sulla reazione scomposta di Morgan, il quale, tra le tante cose, ha affermato:

  • “Ho sporto denuncia verso l’acquirente della mia casa perché ha approfittato della passionalità chiedendomi 500mila euro entro il 31 luglio. Lui si è approfittato di una mia situazione di precarietà emotiva. Gli avevo offerto i 230mila euro che è il prezzo con cui hanno svenduto la mia abitazione più altri 100mila euro e preso da un attacco di follia sono arrivato ad offrirgli persino 200mila euro. Questa è una vera e propria speculazione nei miei confronti, chiunque sano di mente non si sarebbe comportato così! Sto lavorando per presentare una relazione al Mibac che riguarda il mio caso, che è quella di riconoscere la casa di un artista perché attualmente non esistono modalità che la salvaguardino. L’arte è il più grande patrimonio dell’umanità, in assoluto, sia da un punto di vista morale che economico. Gli artisti sono l’unica traccia dell’umanità, quando parlo del ‘400 parlo di Leonardo, quando parlo del ‘200 parlo di Dante, l’artista è il veicolo per raccontare il mondo. In Italia prevale l’ignoranza”.

Si potrebbe osservare che avrebbe potuto evitare che la casa dovesse essere messa all’asta, ma, come ho accennato, non mi interessa soffermarmi sui motivi che hanno portato alla situazione attuale.

L’attacco, con tanto di denuncia, verso l’acquirente della casa che, a dire di Morgan, avrebbe approfittato della sua “situazione di precarietà emotiva” per chiedergli 500mila euro per rivendergli l’immobile, rende evidente la grande incoerenza di questo “artista”.

Da un lato, infatti, sembra dare un valore inestimabile a quella casa; dall’altro si scaglia contro chi l’ha comprata all’asta per non essere disposto a rivendergliela per meno di 500mila euro. Evidentemente l’acquirente all’incanto non è affatto insano di mente. Evidentemente ha comprato quella casa all’asta perché riteneva che avesse un valore superiore al prezzo pagato. Quanto superiore è un fatto soggettivo, ma pare di capire che per 500mila euro sia disposto a rivenderla.

E’ patetico invocare una salvaguardia ministeriale e ancorché i gusti, al pari del valore e dell’utilità, siano soggettivi, mi permetto di dubitare che i posteri, pensando a questo periodo storico, considereranno Morgan come “traccia dell’umanità” (anche togliendo il requisito dell’unicità), al pari di Dante e Leonardo nelle rispettive epoche.

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3 COMMENTS

  1. Sarebbe bastato offrire una bella cambiale o più d’una, frazionando l’importo secondo le proprie disponibilità per ogni scadenza. Un titolo di credito oggi sottostimato è la cambiale il classico “pagherò” che riconosce un debito nella quantità e nel tempo, in maniera astratta ed esecutiva in caso di inadempienza.
    La prova che esistono ladri e ricettatori è che di solito questi non accettano RAGIONEVOLI promesse di pagamento perchè han capito che le aule di tribunale sono il miglior grimaldello per far saltare le finanze della controparte al fine di trarre vantaggio dalla rovinosa e deprezzata vendita all’asta di beni di valore superiore al debito e ciò per farne una lucrosa economia di rapina ed estorsione con copertura legale.
    I debiti si pagano ed i furfanti esistono.

  2. Matteo qui ci sarebbero argomenti potentissimi ma sia Lei che Morgan non li avete nemmeno presi in considerazione.
    Ok, il pretesto per evidenziare la soggettività del valore, ma la vicenda è allucinante ed indegna sotto il profilo morale:
    Entriamo pure nel merito. “Morgan ha accumulato debiti perché non pagava gli alimenti alle ex” giusto?
    Ecco, dal mio punto di vista Morgan NON ha accumulato NESSUN debito, infatti lo stato con le sue cazzo di leggi sovietiche ha deliberatamente deciso che Morgan dovesse privarsi di soldi suoi per darli alle ex.
    Lo stato se ne fotte, lui decide così, Non gli importa se sia giusto o sbagliato e non gli importa se tu abbia o meno quei soldi. Lo stato DECIDE le proprietà e tutti devono stare muti.
    Non basta, se tu non paghi, anche semplicemente perché TU NON HAI CONTRATTO NESSUN DEBITO, lui ti ruba la casa, la rivende ad un ricettatore moralmente complice e ti sbatte in mezzo ad una strada.
    Morgan è famoso? È ricco? È povero? È simpatico? È antipatico? Tutto ciò NON HA ALCUNA IMPORTANZA perché a monte viene violato un diritto fondamentale che è quello alla proprietà.

    Ne parlo particolarmente incazzato perché sto vivendo la stessa esperienza: casa rubata per un debito originario di 2000 (duemila) € col mio ex avvocato, al quale non ho mai detto che non avrei onorato il debito, ma trovandomi in un momento di difficoltà lo avrei fatto in tempi diversi da quelli da lui ordinati.
    Solo che chi ha la legge dello stato dalla sua parte e sa come usarla riesce miracolosamente a trasformare 2000 € in 9000, e poi in 16000, dopodiché ti rubano la casa e la danno ai ricettatori che la mettono all’asta.
    Tutto perfettamente legale ovviamente. Anche morale?
    Per me no. Va riaffermato un principio, e se è impossibile intervenire sul diritto di proprietà però si può intervenire sul valore, ridurlo ai minimi termini in modo che chi ha rubato e chi ha comprato un bene rubato si ritrovi con in mano un pugno di mosche.
    Un metodo educativo molto pratico che dovrebbe indurre ricettatori ed avvoltoi a prendere le distanze dai beni rubati dallo stato.

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