di ALESSANDRO VITALE
L’esplosione della situazione politica in Ucraina è diventata oggetto in pochi giorni di una martellante quanto nauseabonda propaganda dell’Europa di Bruxelles e dei suoi più fidati ideologi a tempo pieno. Si sono schierati in prima fila, non a caso, i giornalisti italiani. Nella fantasmagorica fiera dell’ipocrisia che ne è scaturita, si sono sentite e lette unanimi espressione ridicole quali: “oppositori filo-europeisti” del governo ucraino, “a Kiev si muore per l’Europa” o “la lotta di martiri dell’Europa” - come se UE e Europa fossero la stessa cosa. Alla faccia di bronzo non c’è limite. Non solo ricercatori seri che nell’Europa occidentale, negli ultimi quindici anni, avevano previsto l’esplosione di quella pentola a pressione portata a un grado di ebollizione intollerabile e senza sbocchi, soprattutto a causa delle politiche UE, sono stati sbeffeggiati ed emarginati, ma ai danni irreparabili si sono volute aggiungere anche le
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