di MARIETTO CERNEAZ
Da un lato, la costruzione del Superstato europeo non può vedere di buon occhio la Svizzera, troppo indipendente rispetto al centralismo di Bruxelles. Dall’altro, ci sono anche quegli svizzeri che remano contro le libertà della vecchia Confederazione, nel tentativo di omologarla al moloch continentale.
In materia fiscale, ad esempio, la Svizzera ha letteralmente calato le braghe di fronte alle richieste dell’OCSE, che non sopporta il segreto bancario e la riservatezza altrui. Ora, c’è chi vorrebbe assimilare anche politicamente la Svizzera, così da toglierle quelle autonomia che fanno invidia ai disastrati paesi dell’Unione Eruopea.
Stanno svendendo i principi della Svizzera? Secondo qualcuno sì, nella fattispecie secondo l’UDC, convinta che l’avvicinamento all’Unione Euopea, sottostando alle sue pressioni, significa distruggere quell’isola di libertà adagiata fra le Alpi. “Un accordo quadro fra Svizzera e Ue nella forma voluta dal Consiglio federale avrebbe conseguenze catastrofiche per i cantoni”. Lo sostiene il comitato centrale dell’UDC che, riunito a Coira, invita i suoi rappresentanti nei parlamenti cantonali a inoltrare interventi per chiedere spiegazioni.
Riporta Ticinonline: «La ripresa del diritto europeo e la “subordinazione della Svizzera alla Corte di giustizia dell’UE” ridurrebbero i diritti di partecipazione dei cantoni, scrive in una nota odierna il comitato centrale UDC. Le sezioni cantonali sono invitate anche a depositare interventi per chiedere di aggiornare i costi nel settore dell’asilo: una trasparenza che “il Consiglio federale rifiuta di stabilire”, secondo l’UDC».
La Svizzera rappresenta uno degli ultimi baluardi alla voglia di armonizzare leggi e fisco nel continente europeo. Se cedesse alle pressioni, continue, di Bruxelles e dei suoi scherani, il futuro della libertà sarebbe certamente a tinte fosche.
L’Europa è un pericolo per l’autodeterminazione e l’Indipendentismo, è chiaro.
L’unione europea ci proverà, non so.
Ma gli svizzeri non sono fessi.