di CARLO LOTTIERI
Tutte queste politiche profilattiche che dispongono di noi (corpo, tempo, risorse ecc.) e che ora si concretizzano anche nel green pass si basano su una certa idea di uomo “medio”: un soggetto che “mediamente” ogni giorno fa certe cose, incontra solitamente certe persone, ha un certo organismo “mediamente” funzionante, e via dicendo.
Sulla base di questa generalizzazione in merito a ciò che siamo e facciamo il piccolo gruppo di persone che controlla lo Stato ha stabilito, ad esempio, che se sei medico e hai contratto la malattia a inizio 2020 devi farti di nuovo il vaccino (quali che siano i tuoi anticorpi e quale che possa essere l’esito di tutto questo). Tu magari morirai, ma quello che conta è l’uomo “medio”. Analogamente, chi non si vaccina è “criminale” quale che sia il suo comportamento (anche se adotta uno stile di vita che riduce al minimo il rischio di contagio per gli altri), mentre non è criminale un vaccinato (che pure può infettarsi e infettare) quale che siano le azioni che compie e il suo concreto comportamento.
In passato il diritto ha collegato la responsabilità all’azione. Ora la responsabilità è connessa allo status, dato che i nostri comportamenti – poiché siamo uomini “medi” – non esistono più. Si prende un elemento (la differenza tra quanto può infettare maggiormente un uomo medio vaccinato rispetto a un uomo medio non vaccinato), lo si assolutizza e – sulla base di questo – si costruisce un potere tendenzialmente illimitato.
Il socialismo ha operato a lungo nella dissoluzione della nostra civiltà, negando ogni diversità e individualità. Quello che abbiamo davanti agli occhi è uno dei molti tragici risultati di questo suo avanzare inesorabile.
È un’idea geniale. Da un prelievo di sangue sarà possibile dedurre tutta la vita statisticamente futura di un uomo, compresi i suoi delitti statistici e le sanzioni da comminagli. GATTACA.