di GILBERTO ONETO
La Lega dovrebbe riprodurre l’ultimo libro di Furio Colombo e spedirlo a ogni famiglia padana. Il suo Contro la Lega (Laterza, 2012) è infatti un magnifico strumento di promozione del Carroccio. Non si potrà mai sapere se il Colombo l’abbia fatto apposta (sarebbe demoniaco e geniale) o se gli sia scappato in un eccesso di astio o in una crisi biliatica, ma il risultato è a suo modo straordinario: la Lega è descritta con un tale apparato di castronate, patacche, luoghi comuni, panzane, e con un linguaggio così debordante rancore, cattiveria ed evidente malafede, da diventare – per reazione – immediatamente simpatica anche al più feroce dei suoi detrattori. Cosa ha fatto il furiosissimo Furio?
Ha preso una serie di episodi di razzismo vero o presunto, li ha rimaneggiati e gonfiati, riproponendoli in un contesto delirante e febbricitante, in un paesaggio tenebroso in cui personaggi da Arancia Meccanica in camicia verde infieriscono con sadismo grandgu
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