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Mai confondere la scienza con l’autorità

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di AURELIO MUSTACCIUOLI

Le persone comuni sono spesso in soggezione rispetto alla scienza. È normale. Quando la  tecnologia raggiunge un livello tale da diventare incomprensibile ai più, le persone attribuiscono agli scienziati, il cui lavoro determina lo sviluppo tecnologico, capacità superiori. Questa soggezione è giustificata, gli scienziati infatti maneggiano discipline complesse, come la matematica, la fisica, l’ingegneria, che richiedono anni di studio e una certa intelligenza sopra la media per essere utilizzate con competenza.

Tuttavia la non conoscenza di queste materie complesse non consente alle persone di comprendere se chi si propone come scienziato sia un vero scienziato o solo uno che vuole sfruttare l’autorevolezza della scienza per imporre la propria volontà, che nulla ha di scientifico.

Spesso l’autorità si maschera da scienza per imporsi. Questo è il motivo per il quale sono fortemente contrario a definire scientifiche alcune discipline che riguardano le cosiddette “scienze umane” come ad esempio l’economia.

La  “scienza” non si presta a finalità politiche, molte cosiddette “scienze umane” invece sì. E spesso l’autorità le sfrutta per dare autorevolezza alle proprie decisioni politiche.

Ecco perché è bene guardarsi da coloro che usano il linguaggio complesso della matematica in contesti impropri. Il linguaggio della matematica è infatti adatto a descrivere le scienze naturali, e va usato con attenzione e limitatamente nell’ambito di discipline che studiano il comportamento umano. Come diceva Mises, l’uomo non è un sasso che si muove nello spazio e il suo comportamento non può essere descritto da una formula.

Il climate change è una disciplina border line. Studia fenomeni naturali ma, come riconoscono gli stessi climatologi” ha una forte motivazione politica. Con onestà intellettuale Ottmar Edenhofer, uno degli autori di riferimento dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change’s fourth summary report, in una conferenza ha avvisato che:”Ci si deve liberare dall’illusione che le politiche internazionali sul clima siano politiche ambientali. Al contrario le politicbe sui cambiamenti climatici riguardano come noi di fatto ridistribuiamo la ricchezza mondiale”.

È evidente che tale affermazione deve mettere in guardia circa la presunta ineluttabilità scientifica dei cambiamenti climatici. Questo non vuol dire che la teoria del riscaldamento globale sia falsa, vuol dire comprendere che essa può essere imposta dall’autorità come vera per fini politici.

Non bisogna mai confondere la scienza con l’autorità.

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