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Maroni, la fedelissima a spese nostre e il viaggio a tokyo

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ROBERTO MARONIdi REDAZIONE

Biglietti e camere d’albergo prenotati, incontri istituzionali programmati, ma all’ultimo momento il viaggio dell’onorevole Roberto Maroni in Giappone, fissato per il 30 maggio scorso, salta.  

Motivo? Expo si rifiuta di pagare il viaggio a una cara amica del Presidente, Maria Grazia Paturzo, la cui assunzione, a 5.000 euro al mese nella società che cura l’allestimento dell’esposizione Universale, è da qualche mese sotto i riflettori della procura, che hanno indagato nel luglio scorso Maroni (concussione per induzione) e ora contemplano tra i nuovi capi d’imputazione anche questo viaggio “saltato”, contestando al governatore della Lombardia pressioni indebite su Expo. Risultato paradossale: Expo, alla fine dell’inchiesta potrebbe costituirsi parte lesa contro il presidente della Lombardia.  

L’indagine, partita dall’assunzione della Paturzo in Expo e di un’ex collaboratrice al Viminale di Maroni, Mara Carluccio, in Eupolis, ente per la Ricerca e la Formazione della Regione, ieri ha portato un avviso di garanzia per “turbata libertà di procedimento di scelta del contraente” all’ex assessore leghista e potente segretario regionale della Lombardia, Andrea Gibelli che, secondo la Procura, sarebbe intervenuto dietro richiesta di Maroni sui vertici di Eupolis per il contratto a favore della Carluccio.  

Il nuovo capo d’imputazione per Maroni riguarda invece un viaggio programmato per Tokyo di una delegazione della Regione il 30 maggio scorso, per festeggiare la ricorrenza del 2 giugno. Viaggio preparato con anticipo che però ebbe un epilogo singolare: poche ore prima della partenza, Maroni rinunciò preferendo andare a Berna e lasciò il posto al suo vice, l’assessore alla sanità Mario Mantovani. Era successo, si scopre ora nell’inchiesta del pm Eugenio Fusco, che Expo spa si era rifiutata di pagare il viaggio a una delle due “protegée” di Maroni, alla modica cifra di 6.500 euro.  

L’episodio, quasi irrilevante nell’andirivieni istituzionale della Regione, ha assunto però nuova veste durante gli interrogatori dei giorni scorsi in Procura, quando si è scoperto che, attraverso il capo di gabinetto Giacomo Ciriello, il 28 e 29 maggio scorsi Maroni avrebbe fatto pressioni affinché ad accollarsi il viaggio dell’avvenente Paturzo, assunta per seguire eventi come il World Expo Tour (tappe a Barcellona, Bruxelles, Parigi e Tokyo), fosse Expo. Così, «abusando del ruolo inerente la carica», Maroni, che già si era speso per far assumere la Paturzo e Mara Carluccio, «voleva che fosse comunque trovato il sistema per far pagare a Expo le spese di viaggio della Paturzo». Un’insistenza finalizzata «a dare un’indebita utilità a Paturzo». Poi, pagando una piccola penale all’agenzia di viaggio, toccò all’assessore Mantovani precipitarsi in Giappone con la responsabile delle relazioni istituzionali del Pirellone, Maria Luisa Scalise, il consigliere regionale Alessandra Lucchesi e il portaborse-autista di Mantovani, Fabio Gamba, 23 anni (che ha un singolare contratto di consulenza da 16 mila euro).

ARTICOLO ORIGINALE TRATTO DA QUI

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2 COMMENTS

  1. È da quando, onorato e riverito ministro dell’interno nel primo governo berlusconi, non voleva partecipare alle dimissioni e sfiducia della lega, creando non pochi problemi, che doveva essere fatto fuori e piallato per sempre. Adesso, 20 anni dopo, è ancora lì a fare il finto indipendentista. A proposito, avete notato come tutte le sue collaboratrici abbiano cognomi tipici valtellinesi?

  2. Non so quella per l’inferno, ma la strada per la pensione è lastricata (anche) di concussioni per induzione…

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