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Mas al corriere: l’indipendenza non si ferma. e prende le distanze dalla lega

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El-presidente-de-la-Generalitat--Artur-Mas-di MARIETTO CERNEAZ

Il presidente della Generalitat, Artur Mas, ha ribadito che se il governo centrale vuole che la Catalogna rimanga parte della Spagna, quest’ultimo deve chiamare i catalani  alle urne per scegliere, con un referendum, che tipo di rapporti debbano esistere tra i due paesi. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mas ha chiesto al governo spagnolo di sedersi ad un tavolo per negoziare e ha ricordato che la priorità dei catalani è quella di fare quel che ha fatto la Scozia.

Mas ha detto che “la dichiarazione unilaterale di indipendenza” rimane un’opzione valida, magari l’ultima da adottare se dalle parti di Rajoy non vogliono sentire le ragioni dei catalani. Mas ha preso le distanze dalla Lega Nord italiana, non accettando alcuna similitudine con CiU, ricordando che il suo partito dà importanza tanto ai temi economici e fiscali, quanto a quelli linguistici ed identitari.

Il presidente della Generalitat s’è detto dispiaciuto che il governo spagnolo non sappia fare altro che adire la via giudiziaria di fronte alle legittime richieste di libertà del popolo catalano, ricordando anche che lui stesso è sotto accusa come fosse un criminale, col rischio di essere messo in prigione: “Siamo arrivati al punto – ha detto Mas al Corriere – che il governo vorrebbe fare una legge per vietare di fischiare l’inno nazionale spagnolo.

Mas è convinto che le elezioni del 27 settembre prossimo, convocate anticipatamente da lui stesso, saranno plebiscitarie ed ha assicurato che se i partiti che sostengono l’indipendenza catalana vinceranno le elezioni regionali “il processo indipendentista andrà avanti ed in 18 mesi verrà scritta la nuova Costituzione”.

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