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Mattarella ama le vostre tasse, lui e la casta vivono di quelle

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mattarelladi MATTEO CORSINI

“L’evasione viola il patto sociale, peggiora il rapporto tra cittadini e Stato e riduce la solidarietà”. Pochi giorni fa è andato in onda, a reti unificate, il primo discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tra i temi di cui si è occupato, grande rilievo è stato dato all’evasione fiscale. Mattarella ha citato una recente pubblicazione del centro studi di Confindustria, secondo il quale l’evasione ammonterebbe a 122 miliardi, ossia 7.5 punti di Pil. Secondo il CsC, se l’evasione fosse dimezzata il Pil ne trarrebbe grande beneficio, così come l’occupazione. Quello che Mattarella non ha riportato è l’ipotesi su cui si basa la stima del CsC: che l’evasione recuperata si traduca in altrettante riduzioni di tasse.

Non mi interessa approfondire la questione dei calcoli fatti dal CsC, anche se nei casi in cui l’evasione sia “di sopravvivenza” (ossia in quei casi nei quali se l’imprenditore pagasse tutto quanto richiesto dallo Stato dovrebbe chiudere i battenti), mi risulta difficile supporre che la sua eliminazione porterebbe benefici netti in termini di Pil e occupazione.

Credo sia invece interessante sottolineare l’ipotesi da “Alice nel paese delle meraviglie” alla base delle stime del CsC: ossia che il gettito recuperato da evasione si tradurrebbe magicamente in una riduzione del carico fiscale. Capisco che queste storie le raccontino i governanti (lo stesso Mattarella lo ha detto nel corso del suo messaggio), ma la loro credibilità è pari a zero. D’altra parte, nel fondo per la riduzione delle tasse al quale destinare i denari recuperati dall’evasione fiscale, pur essendo previsto da anni, non è mai entrato neppure un euro. Serve una grande ingenuità per credere che si sia trattato solo di sfortunate circostanze.

Ciò detto, secondo Mattarella l’evasione fiscale “viola il patto sociale”. Peccato che il patto sociale in questione sia una finzione giuridica e che nessun cittadino abbia avuto la possibilità di aderirvi volontariamente. Secondo Mattarella l’evasione “peggiora il rapporto tra cittadini e Stato”. Indubbiamente fornisce meno linfa allo Stato, ma mi permetto di supporre che i cittadini, per lo meno quelli che non campano di tasse altrui, non abbiano un rapporto così sereno con lo Stato per via delle tasse, non per via dell’evasione. Infine, secondo Mattarella l’evasione “riduce la solidarietà”. Niente affatto: l’evasione riduce semmai la solidarietà coatta, che non ha nulla a che vedere con la solidarietà autentica, la quale può derivare solo da azioni volontarie.

Dal Quirinale, già nei giorni precedenti il messaggio di fine anno, era stato comunicato ai mezzi di informazione che il presidente si sarebbe occupato dei problemi più sentiti dalla gente. Ebbene: che l’evasione sia un problema per i parassiti che campano di tasse altrui è abbastanza credibile, ma che lo sia per tutti quanti direi proprio di no.

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4 COMMENTS

  1. Per evitare di incappare nelle ‘grinfie’ dell’art. 278 del Codice Penale (“Vilipendio del presidente della Repubblica”) non posso scrivere alcun commento. Alla faccia della libertà di pensiero.
    P.S.
    Peró non è difficile immaginare quel che penso di lui e di tutta la masnada di mantenuti …

  2. Ce ne fosse mai uno che in tutta sincerità dicesse “le tasse sono un danno per l’economia, lo Stato deve occuparsi del minimo indispensabile come difesa, esteri e giustizia lasciando tutto il resto in mano ai privati, ogni soldo di tassa è solo un soldo sprecato che porta a rallentare l’economia e la società, gli Stati più prosperi sono quelli con bassa tassazione”.

  3. Sottoscrivo al 100%. Come diceva Calhoun (Disquisition on Government, 1850) ci sono due classi in conflitto tra loro, quella dei tax-payers e quella dei tax-consumers. Questi ultimi vivono come parassiti di ciò che pagano gli altri. Tutto il resto, la “solidarietà”, il “patto sociale”, la “democrazia” il “diritto divino del re”, la “volontà di Dio e della nazione” sono sovrastrutture, come avrebbe detto Marx, impalcature ideologiche utili a garantire l’adempimento spontaneo di coloro che devono mantenere i parassiti.

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