di FRANCESCO MONTANINO
Da un paio di giorni, l’attenzione dei media di regime è tutta concentrata sull’elezione di Sergio Mattarella, quale dodicesimo capo dello stato della repubblica di Bananas. Prime pagine di giornali e telegiornali sono tutte dedicate a lui, con il chiaro scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi quotidiani. Hanno fatto il giro del web, anche le immagini ed i video che lo ritraggono mentre guida un’auto di quella casa automobilistica di Torino, da sempre simbolo del capitalismo di stato assistito che tanti soldi ha succhiato dalle nostre tasche, sotto forma di contributi pubblici.
In questo articolo però non intendo parlare dei molti misteri che accompagnano l’ex ministro della Difesa ai tempi della guerra nel Kosovo, ma evidenziare come in realtà da un punto di vista squisitamente giuridico, la sua elezione sia totalmente illegittima. E questo a prescindere dal giudizio strettamente personale che ognuno di noi si sarà fatto, o sicuramente si farà, sulla figura del nuovo capo dello stato. Vediamo perché.
Una fondamentale premessa in questa mia disamina, la devo però fare: la Costituzione italiana (che secondo qualche buontempone è la più bella del mondo!), è vecchia oltre che decrepita perché è la fotografia di un contesto storico – quello appena reduce dalla traumatica esperienza fascista e dalla seconda guerra mondiale – che oggi, non solo non esiste più ma è da considerarsi ormai sorpassato.
Il mondo diviso in blocchi contrapposti è stato consegnato alla storia con la caduta del comunismo ed il crollo del muro di Berlino, avvenuti da circa un quarto di secolo. Eppure, in questo sgangherato e ridicolo paese, siamo ancora fermi – da un punto di vista squisitamente politico – al 1946, quando erano ancora presenti le scorie di una guerra folle e sanguinosa. Comprese le ottuse ed insensate contrapposizioni ideologiche che servono a qualcuno solo come miserabile specchietto per le allodole, da utilizzare sempre e comunque per distogliere l’attenzione di tutti dai tantissimi ed irrisolti problemi.
Un documento generale, dunque, totalmente inadeguato proprio perché non è mai stato al passo con i tempi. Ed inoltre, ma questo è un dato di fatto acclarato che da indipendentista e migliano convinto non posso non rilevare, è la perfetta antitesi di un modello di stato federale moderno, visto e considerato che si tratta dell’apoteosi del centralismo e dello statalismo, più idioti e beceri!
Detto ciò, passo all’analisi tecnica sperando di essere chiaro nell’esposizione pur rendendomi conto che non è affatto facile per l’uomo della strada capire cosa sia realmente successo. Il primo punto da cui occorre partire si chiama Matteo Renzi, ovvero colui il quale ha imposto con la complicità di Berlusconi – visto che la prima pagina del quotidiano “Libero” dello scorso 31 dicembre 2014 ha riportato che Sua Emittenza lo vedeva bene, al posto di Napolitano al Colle – la figura di Mattarella. Ricordiamo che a sua volta Renzi è stato voluto lo scorso anno da Giorgio Napolitano…..e qui casca l’asino.
Perché, per chi non lo sapesse, da nessuna parte nella nostra Costituzione capestro sta scritto che il Presidente della Repubblica può essere rieletto, visto che il suo mandato dura 7 anni. Basta provare a dare uno sguardo a ciò che è statuito negli articoli dall’83 al 91, per rendersi conto che questo regime di delinquenti e parassiti ha violato pure quella stessa Costituzione che, solo di facciata e per mere ragioni di opportunismo, professano da sempre di tutelare. Salvo poi calpestare, quando si tratta di sistemare qualche losco “affaruccio”…..
Ed a nulla può valere la patetica giustificazione addotta da qualche anima bella che si è trattata di una necessità straordinaria, dettata dal fatto che allora non c’era la maggioranza parlamentare che avrebbe dovuto eleggere il nuovo capo dello stato (eravamo nei giorni immediatamente successivi alle elezioni del 2013 che erano finite come tutti ricorderanno incredibilmente in pareggio!), all’indomani della fine del settennato di Napolitano.
Infatti, le cose erano due: o il presidente del Senato avrebbe dovuto svolgere le mansioni di capo dello stato pro tempore, in virtù dei poteri conferitigli dalla stessa carta costituzionale, fino a quando non sarebbe uscita una nuova maggioranza, magari con un’ulteriore tornata elettorale. Oppure, se proprio si voleva cambiare la norma sulla rieleggibilità e sul mandato di Napolitano, occorreva avviare la procedura di revisione costituzionale attraverso il dettato dell’articolo 138 che apre un piccolo spiraglio, in un meccanismo diabolico dove è quasi impossibile, con le armi del diritto, scalfire una legge fondamentale che sembra essere stata fatta ad immagine e somiglianza di un’accozzaglia di despoti! L’articolo 138 stabilisce infatti che per poter cambiare una norma costituzionale, occorre una legge approvata da entrambe le Camere a maggioranza assoluta che può essere sottoposta a referendum anche con la domanda da parte di 500.000 elettori, o 1/5 dei membri di una delle Camere o 5 consigli regionali. Un piccolissimo pertugio che naturalmente non è stato per niente considerato, dal momento che non è avvenuto nulla di tutto questo quando Napolitano è stato eletto per la seconda volta.
Come si sarà potuto intuire, amici lettori, per le ragioni sopra esposte dunque l’elezione di Mattarella è illegittima, in quanto alla base di tutto c’è una palese violazione delle norme costituzionali. Un precedente pericoloso ma, se vogliamo, tutto sommato prevedibile nella repubblica delle banane dove la violazione di qualsiasi norma – compresa anche quella costituzionale – è diventata la regola.
Peccato però che nessuno si sia degnato di avvertire il popolo bue ed idiota che – mentre è impegnato a dimenarsi ed a discutere sulle partite di calcio, i reality show ed altre cazzate assortite e propinategli da media asserviti e leccaculo – il regime dei partiti non perda occasione per comportarsi in tutto e per tutto come il peggiore dei ladri!!!
Lasciate perdere… Costituzione itagliota… Napolitano legittimo o meno…
Discutiamo solo di come poter andarcene. Il resto è controproducente in quanto implica energie sprecate.
Vi è anche da aggiungere l’incostituzionalità della legge che prevede l’assegnazione del premio di maggioranza (Corte Costituzionale 04 Dicembre 2013) quindi in parlamento non dovrebbero esserci quelli che hanno votato sia quello prima che questo. O sbaglio? La Corte costituzionale è determinante solo per negare i referendum?
La nuova costituzione italiana :
Jamme,jamme.
Aumma, aumma!