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Matteo salvini ha creato lega-italia, non è affatto un bel vedere

Da leggere

SALVINI ROMADopo la Pontida di due giorni fa, rilanciamo quanto scrisse Gilberto Oneto un anno fa, poco prima che ci lasciasse. 

di GILBERTO ONETO

Attenzione! Sta succedendo quel che si era previsto: la Lega che diventa “nazionale” rischia di suicidarsi.

Alcuni segnali piccoli ma significativi:

  • L’altro giorno su Libero (sempre molto attento a quel che succede nel centro destra, con strabiche simpatie verso destra) viene pubblicato un sondaggio secondo il quale due elettori leghisti su tre preferirebbero che sia ufficializzata la trasformazione del Carroccio in un baraccone italiano.
  • Su vari quotidiani viene ripetuto con insistenza e rilievo che la Lega sarebbe in lieve calo nei sondaggi a vantaggio di Forza Italia (ciumbia!) e che Salvini avrebbe lo stesso gradimento della Meloni (doppio ciumbia!).
  • I grillini veneti si dicono pronti ad appoggiare Zaia nel caso questi facesse davvero l’autonomista.
  • Casa Pound proclama suo capitano e candidato Salvini che si mette la maglietta pro marò.
  • Qua e là nel partito affiorano timide iniziative indipendentiste in contrasto con la sgangherata ruspa ufficiale delle “scuole politiche” affidate a “intellettuali patriottici”.
  • Nei giorni scorsi, diversi giornali titolavano: “Si va verso la possibilità di una lista unica Lega-Forza Italia”.

La corsa “nazionale” sull’onda dell’Euro e dell’immigrazione intrapresa da Salvini comincia ad avere il fiatone. Finora il successo è stato propiziato da una “strana” generosità del sistema delle comunicazioni che ha dato ampio (e sospetto) spazio al Matteo “cattivo”, e dall’assenza di personaggi presentabili nell’area di centro-destra. Così frotte di orfani di Berlusconi ed esponenti di un ambiguo “ducismo” post-moderno si sono affollati attorno al Carroccio per sinceri afflati tricolori (propiziati da daltonismo politico), per speranza, ma anche per una sempre vitale italica voglia di cadreghe.

Tutto questo potrebbe finire (e finirà) non appena il sistema italico riuscirà a trovare un’alternativa meno padana: stanno lavorando – ad esempio – attorno alla Meloni e a Marchini. A quel punto perché nazionalisti, terroni e mardani dovrebbero votare Lega quando hanno a disposizione qualche paisà senza cadaveri secessionisti nell’armadio? Perché contentarsi di un rimedio quando si può avere un “italianissimo” doc? Senza contare che sotto il Fosso del Chiarone la Lega non è mai stata (giustamente) amata e non si sono mai dimenticati antichi rancori neanche troppo sopitamente razzisti.

Il sistema mediatico ha creato il “personaggio” Salvini e lo cancellerà quando farà comodo: ve li ricordate Segni, Di Pietro o Ingroia?

Certo Salvini non rappresenta – come gli altri – il nulla: dietro ha una comunità con un patrimonio di idee, passioni, sentimenti,  progetti e legami, e con una antica – e sfortunata – storia autonomista. Nel frattempo però la Lega ha dissipato questo patrimonio alla ricerca di una identità che non le appartiene, che è anzi contraria al suo Dna. Quel terzo di leghisti che – secondo Libero – vorrebbero restare partito territoriale sono quelli che frequentano le sezioni, la manifestazioni e i gazebo, sono i leghisti “veri” insomma: via loro niente più Lega!

Basterebbe dare un’occhiata alle ultime manifestazioni del Carroccio, dove si vedono tante strane bandiere e un numero crescente di accostamenti cromatici che Bossi aveva consigliato di collocare altrove. Non è un bel vedere e il futuro non è sereno.

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Ed aggiungiamo, qui sotto, due foto contrastanti della Pontida di ieri.

PONTIDA 18 SETTEMBRE 2016

pontida-2016oneto-pontida

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1 COMMENT

  1. Purtroppo non c’è limite al peggio: sorvolando sul nulla del solito comizietto salviniano, più urlato del solito, nel disperato tentativo di darsi arie da leader carismatico (ma al massimo sembrava Calderoli), abbiamo infine appreso che la novità programmatica di oggi è che adesso la Lega è diventata anche…presidenzialista.

    Considerato che partiamo da uno stato centralista; considerati i propositi di riforme autoritarie e di neutralizzazione degli enti territoriali locali di Renzi e dei poteri forti che lo appoggiano, per mezzo anche degli strumenti del referenzum e dell’italicum, per quale motivo proprio in questa fase di estrema debolezza un politico “federalista” si deve aprire gratuitamente e stupidamente alla possibilità di un’ulteriore centralizzazione del potere?

    Saranno casomai i nazionalisti italiani a parlare di introdurre il predidenzialismo come rafforzamento del governo centrale per controbilanciare eventuali concessioni di alle regioni…

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