Dal 2009 al 2014, le aziende italiane hanno richiesto 6,5 miliardi di ore di cassa integrazione, di cui oltre 1,1 miliardi nel solo 2014. E il ricorso a questo ammortizzatore sociale ha consentito di conservare potenzialmente mediamente 540 mila posti di lavoro. E` questa la fotografia che scatta il 12mo rapporto della Uil sulla cassa integrazione, che parla di numeri da capogiro e implacabili se solo si paragonano a una media annua di 200 milioni di ore degli anni pre-crisi.
Nello specifico, la cassa integrazione ordinaria, che ha subito una flessione rispetto al 2013, dovuta forse anche a un travaso verso la cassa integrazione straordinaria, ha registrato comunque un sostanzioso numero di ore richieste (247 milioni). Le richieste di cassa integrazione straordinaria,autorizzate nel 2014, sono state invece 624 milioni, assorbendo il 56,2% del monte ore complessivo dell’anno. Si tratta, per Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil, responsabile del Servizio Politiche del Territoriali che ha curato lo studio, di un dato che segnala la forte sofferenza strutturale delle grandi imprese.
Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, è doverosa, sottolinea la Uil, una lettura sottostimata del dato che nell’anno ha raggiunto 240 milioni di ore. Nel corso del 2014, infatti, molti mesi hanno visto una mancanza di risorse destinate a questo istituto, quindi, il dato annuale di ore autorizzate sconta il reale bisogno proveniente dai territori. La cassa in deroga continua a essere molto richiesta da un tessuto produttivo fragile, nonostante l’insufficienza di risorse, evidenziando come le piccole e piccolissime aziende continuino ad essere in difficoltà. (ADNKronos)