Comincia ad esserci consapevolezza. Napoli è stanca, il Meridione altrettanto. La ricerca delle proprie radici e verità storiche non è da intendersi come semplice dietrologia e/o nostalgia del «bel tempo che fu», ma come propensione verso un riscatto morale che oggi più che mai appare inevitabile.
È da 155 anni che l’insulto, l’inspiegabile xenofobia, il ladrocinio nei confronti dei meridionali sono diventati una triste prassi quotidiana, basta recarsi in qualsiasi stadio ed ascoltare i cori contro Napoli e in generale contro i meridionali. Ed è senza retorica e facili sentimentalismi che bisogna dire:«basta!». I manifesti apparsi in tutta la città sono orientati in tal senso: non solo acquisizione di una consapevolezza storica, ma l’idea che, a partire da essa, bisogna (ri)creare un nuovo inizio vitale per Napoli e tutto il Sud Italia, anche a partire dall’autocritica dei napoletani e meridionali.
L’unità d’Italia è stata una mannaia, ora però ripartiamo. Consapevolezza della verità storica deve significare l’inizio di un cambiamento e non dell’immobilismo nostalgico. Ora possiamo. Ora dobbiamo.
FOTO: pagina facebook Ciro Borrelli
Ferdinando Guarino – Napolistyle.it
Ecco, bravi, così si fa! La cittadinanza tutta ancora non sa; dovete informarla con iniziative simili, distribuire volantini contenenti verità storiche nelle scuole, organizzare feste pubbliche sotto l’insegna dell’indipendenza, sit-ins, seminari, discutere con conoscenti….
Il modo migliore , per i meridionali, per dimostrare di essere più bravi dei nordisti è quello di fare uno Stato indipendente, dopo di che tirarsi su le maniche.
La xenofobia è parte integrante della condizione umana, non ne sono esenti i napoletani. È la convivenza forzata il vero problema. In bocca al lupo ai promotori dell’iniziativa.