di GUGLIELMO MENGORA
Per due anni centinaia di esperti hanno avvertito che il Covid19 era un virus stagionale. Tra i primi a farlo gli svedesi nel Marzo 2020. Riconoscere la stagionalità del virus, ammessa a denti stretti recentemente da alcuni governi come quello britannico, sarebbe molto importante perché consentirebbe di pianificare la risposta in modo non dissimile dall’influenza stagionale, cosa che il Covid19 è.
Ma purtroppo c’è sempre stato un problema: ammettere che il covid19 fosse stagionale avrebbe portato a rivalutare completamente tutti gli interventi portati avanti dai governi ed, per esempio, attribuire alla stagionalità e non a questi ultimi (come i lockdown) i miglioramenti che si sono registrati nell’estate 2020 e nalla primavera/estate 2021 che i governi volevano attribuire alle proprie politiche, per confermare di avere avuto ragione.
La conferma della stagionalità del virus, inoltre, consentirebbe di poter praticamente eliminare qualsiasi restrizione nei momenti in cui la sua diffusione è bassa per motivi ambientali, cioè in primavera ed estate, e collegare l’impennata di casi e decessi che c’è stata – e ci sarà, come si vede – anche quest’anno non ai comportamenti personali ma alla fisiologica transizione ambientale. Esattamente come per l’influenza.
Alla fine, significa ammettere che il Covid19 è quello che è: una influenza stagionale che porterà più complicazioni d’inverno e praticamente nessuna d’estate. In sostanza, significherebbe che:
- a) I governi hanno sbagliato tutto;
- b) Che non esiste giustificazione per le restrizioni in essere.
Per questa ragione la stagionalità del virus è sempre stata negata e gli scienziati che hanno sempre detto che il virus era stagionale ostracizzati o addirittura ghettizzati. Sul covid19, non c’è una singola cosa spacciata da un mucchio di governi e virologi da cortile che sia vera.
Il 21 Ottobre scorso, Nature ha pubblicato uno studio che prende in considerazione 162 paesi (VEDI QUI) in cui conclude: “Presi insieme, i nostri risultati suggeriscono l’esistenza di una forte correlazione dell’intensità della trasmissione con fattori esterni, a prescindere dai diversi interventi posti in essere dai diversi paesi. Supportano inoltre la classificazione del Covid19 come una vera infezione stagionale, simile in questo senso all’influenza stagionale e agli altri più benigni coronavirus già i circolazione”.
Notate che in queste conclusioni c’è tutto quello che dovete sapere per capire il panico nell’ammettere che il Covid19 sia stagionale. La parte chiave è “A prescindere dai diversi interventi posti in essere da diversi paesi”. Riconoscere questo, e cioè la stagionalità del virus, significa accettare che l’incremento e la riduzione di casi, decessi e ospedalizzazioni nulla hanno a che fare con gli interventi posti in essere dai governi, ma dipendenti da fattori esterni, rendendo inutili i primi.
Cioè sconfessa tutta la strategia posta in essere da Marzo 2020 ad oggi ed in pratica dovrebbe portare all’annullamento di qualsiasi misura di contenimento che tanto, come hanno dimostrato decine di altri studi, non ha alcun impatto. Per questo la stagionalità fa così paura a tutti. Sarebbe finita la festa ma inizierebbero anche i processi.
non trovo le frasi nell’originale inglese che sono state riportate tradotte in questo articolo: potreste indicarle cortesemente? grazie
ocio pero’ che non e’ che gli autori vadano contro le misure ” comportamentali”
,,,
Certo ora vogliamo i processi, ci sono molte persone che fanno parte del governo colpevoli di fatti molto gravi, vanno processati.
Non credo che inizierebbero i processi. Ci sarebbero anche ora tutti i presupposti per iniziarli ma la magistratura pratica il sonno di Aligi. Evidentemente anche al suo interno c’è qualcuno sul libro paga giusto.