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Negli usa qualcuno si prepara a qualcosa di veramente grave

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USADI FABRIZIO DAL COL

Quale disastro, di quali dimensioni, naturale o artificioso, potrebbe determinare l’interruzione di tutte le operazioni alla Federal Reserve di New York? Mentre nel vecchio continente si sprecano energie e finanze per rincorrere una ripresa economica sempre più debole, negli States sta accadendo qualcosa di molto grave: è opinione ormai diffusa che la Federal Reserve di New York si prepari a una calamità di grandi dimensioni, ma di tale fenomeno, ancora non è dato sapere se sia naturale o artificioso.

Che una forte preoccupazione abbia spinto lo Stato federale americano a prendere decisioni drastiche tali da spingere il trasferimento del personale a Chicago, e costruire poi un ufficio alternativo identico, è una decisione che cela qualcosa di molto grave. Ma ciò che rende ancora più perplessi per tale decisione, è che le autorità federali stanno procedendo con “attività simulate di addestramento” in tutta la nazione.

Quale potrebbe essere il  disastro di enorme proporzioni tale da fermare tutte le operazioni alla Fed di New York? Potrebbe trattarsi di una operazione di depistaggio, oppure di una volontà delle autorità di modificare una organizzazione a rischio di un mega attacco finanziario ?

Da qualunque parti la si voglia guardare, quello che è certo,  è che degli Stati Uniti, dopo l’attacco alle torri gemelle, nella città di New York potrebbe accadere qualcosa ancora più grave. Infatti, non era mai successo negli Usa, che una azione di intervento preventivo di queste dimensioni, potesse portare alla sospensioni delle attività della banca centrale cittadina per un periodo prolungato.  Ovviamente non lo sapremo mai, o magari solo dopo che sarà stato eletto i prossimo Presidente.

Sarà anche un caso, oppure una volontà precisa, ma tutto ciò sta accadendo mentre il Dipartimento della Difesa americano ha deciso di comprare 62 milioni di set di munizioni, che di solito sono usate per fucili semi automatici AR-15, e che verranno utilizzate in sessioni di addestramento. A complicare l’intera faccenda e rendere tutto ancora più strano, le notizie sottotraccia date in pasto all’opinione pubblica, secondo cui il sito nelle Rocky Mountains di Cheyenne, che era rimasto chiuso per dieci anni, sarà riaperto nuovamente, per ospitare apparecchiature di comunicazione ancora più avanzate dell’esercito americano. Il commando aerospaziale nordamericano (NORAD) si sposterà nel Colorado per far si che i server e i sensori più sensibili del Pentagono siano al riparo da eventuali attacchi di impulsi elettromagnetici (EMP).

Nel precedente weekend, la Difesa ha sottoscritto con Raytheon un contratto per chiedere la supervisione delle operazioni del NORAD e del commando del nord (USNORTHCOM del valore di $700 milioni).  L’oggetto del contratto, è l’incarico di proteggere il territorio statunitense e fornire sostegno alle autorità locali e federali. Una spesa di tale valore, finalizzata solo a riaprire un sito per difendersi dagli impulsi elettromagnetici, è palesemente troppo strana, ed è inevitabile che faccia destare qualche sospetto. Jonathan Spicer, che è anche corrispondente della Reuters, lo ha segnalato all’agenzia, che prontamente ha pubblicato l’intera questione.

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