In Italia tutto finisce in pagliacciata, soprattutto quando si tratta di argomenti come federalismo e autodeterminazione, visti i risultati di 30 anni di leghismo e il quesito del prossimo referendum “sulla presunta autonomia” di Veneto e Lombardia del prossimo 22 ottobre.
E’ tutto talmente una pagliacciata che la matrigna di tutti i centralismi, Roma ne è protagonista indiretta. Un gruppo di “imprenditori, professionisti e intellettuali” di Ostia vuole promuovere un referendum per ottenere l’indipendenza dalla Capitale e costituire il “Comune di Ostia e Ostia Antica”, così da diventare il Comune numero 7979.
Ostia, oggi, fa parte del Municipio X ed è – scrive il Fatto Quoridiano – “da tempo sotto scacco di alcuni fra i più potenti clan malavitosi del centro Italia – in particolare gli Spada (imparentati con i Casamonica) e i Fasciani – mentre nel 2015 gli sviluppi dell’inchiesta “Mondo di Mezzo” portarono all’arresto dell’allora minisindaco del Pd, Andrea Tassone”. Ragion per cui, Ostia vorrebbe diventare “indipendente”, come fece Fiumicino a suo tempo: “Stavolta i tempi sono maturi e i nostri concittadini hanno molte motivazioni in più”, ha spiega a ilfattoquotidiano.it l’architetto Flavio Coppola, fra i promotori dell’iniziativa.
Questa la prassi burocratica per raggiungere la “secessione”: presentazione e, ovviamente, approvazione di una delibera regionale, raccolta di 10.000 firme, indizione del referendum “entro confini pre-determinati”, raggiungimento dei quorum e invio della richiesta ufficiale al Presidente della Repubblica. Solo al termine di questo percorso, i cittadini ostiensi potranno gridare: “Me ne andavo da questa Roma…”. Ci vien da ridere…