di ALEKSANDR LEBED
“Il socialismo termina quando finiscono i soldi degli altri”… e anche stavolta non andrà diversamente.
Finisce dopo decenni di finanza creativa, capitalismo di relazione, politiche socialiste redistributive e debito “buono” volto a finanziare lo Stato massimo dirigista mediante pressioni fiscali insostenibili e stampa a getto continuo di “moneta”; al mondo occidentale wokista, servono le risorse della Russia, pena il totale fallimento economico, politico e socio culturale del loro progetto global(z)ista, divenuto non più sostenibile (vi è chiaro ora, cosa intendono con sostenibilità e non sostenibilità? Il pianeta, il clima e il green non c’entrano nulla. L’obiettivo, non è ottenere punti percentuali di emissioni in meno, ma darsi un alibi etico per ottenere punti percentuali di pressione fiscale in più).
Al momento, non ci sono altre zone del mondo da depredare facilmente. La Cina ha occupato tutti i posti liberi e adesso fa paura, il mondo arabo non è più quello di un tempo e le forze in gioco si sono capovolte. L’Occidente, deve rimettere l’individuo al centro dell’universo e finirla di dare credito ai venditori di fumo del bene comune progressista.
Non esiste nessun bene comune superiore al benessere individuale, tranne che nella testa degli psicopatici nazi comunisti che oggi tirano le fila e ci vorrebbero bestie da allevamento o in alternativa carne da cannone.
Il leftismo (nazicomunismo, ndr), è una patologia mortale e va estirpato, oppure sarà guerra mondiale o crollo a zero del valore del dollaro e dell’euro con conseguenze tutt’altro che piacevoli.
Il socialismo finisce quando finiscono i soldi degli altri? Allora abbiamo una speranza in quanto i soldi degli altri sono finiti.