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Non serve la rivoluzione, contro il potere serve la secessione

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rivoluzionedi GARY NORTH

Di recente ho letto un articolo sul sito web del The Guardian. Questo è stato il giornale di sinistra più coerente d’Inghilterra. Ha fatto parte della sinistra organizzata sin dagli anni ’20, e la cosa non è cambiata neanche di un po’.

L’autore ha intervistato un’ex-spia americana. La spia è una persona molto colta, ma non riesce ad inanellare due pensieri coerenti. Non è di sinistra, è di super sinistra. Parla di “beni comuni”. Non gli piace la proprietà privata. Considera il capitalismo come un tentativo di derubare il popolo e privatizzare la ricchezza, ma non sono mai esistiti beni comuni senza stato. Nel corso della storia, quando si ha a che fare con una terra comune, essa è gestita da un ente che possiede il potere politico. Possiede il potere di coercizione. Ogni volta che vedete le parole “beni comuni” pensate a “commissari”. Non esistono beni comuni senza commissari. Quest’uomo sta cantando la stessa vecchia canzone che ha cantato da giovane. Dice che ci sarà una rivoluzione. No, non ci sarà. Dice che la tecnologia open source creerà la rivoluzione. Invece no.

L’essenza della rivoluzione è il potere centralizzato. Engels lo sapeva bene, e ce lo ha ricordato per anni. Non c’è niente di più accentratore che una rivoluzione. Ogni rivoluzione nella storia si è spostata verso la centralizzazione del potere, inclusa la Rivoluzione Americana. Questa ex-spia, cantando le canzoni che cantava da giovane, dice che siamo proprio sull’orlo di una rivoluzione. 

Siamo sull’orlo di una non-rivoluzione. Quello a cui stiamo assistendo è decentramento. Stiamo assistendo alla rottura dell’Impero Romano. Non c’è stata nessuna rivoluzione contro l’Impero Romano. Si è semplicemente disintegrato. Il mondo medievale è stato un periodo di enorme decentramento.

Nel XVII secolo ci furono tentativi di far scoppiare rivoluzioni. La rivoluzione puritana in Inghilterra era un esempio. Fu una rivolta contro il potere centralizzato del re, ma venne fatta in nome del potere centralizzato del Parlamento. Si concluse con un dittatore militare, Oliver Cromwell: 1649-1659. Venne sostituito da un nuovo re nel 1660, ma il Parlamento continuò a centralizzare il suo potere, e la Gloriosa Rivoluzione del 1688 e 1689 spogliò il re di gran parte del suo potere, ma non ridusse il potere del governo; lo trasferì semplicemente al Parlamento. Quest’ultimo adottò una teoria della sovranità parlamentare seconda a nessuna tirannia nella storia. Sosteneva, e sostiene tuttora, la sovranità definitiva su tutti gli aspetti della vita britannica. Non c’era costituzione scritta a limitarlo. C’era solo la common law a frenarlo. Era importante che fosse così, ma la centralizzazione continuò. Continua ancora oggi.

WAR SOUTH AMERICACon il decentramento non arriva la rivoluzione, ma la secessione. Non sto parlando di quella degli Stati Uniti del sud, che era solo un altro modo per centralizzare il potere. Il governatore della Georgia, Joe Brown, la vide per quello che era: solo un altro gruppo di rivoluzionari armati che cercava di centralizzare il potere nella regione che voleva controllare.

Le rivoluzioni vogliono la centralizzazione del potere. Fino a quando i conservatori non lo capiranno, non comprenderanno cosa sta succedendo e che cosa è accaduto negli ultimi 500 anni. Le rivoluzioni centralizzano il potere. Per combattere un potere centralizzato militarmente, è necessario centralizzare il potere e questo porta solo ad uno spostamento di fedeltà nei confronti di un nuovo gruppo. Siamo lenti ad apprendere.

Non vedremo un’estensione dei beni comuni; vedremo un’estensione della proprietà privata. La recinzione privata dei beni comuni è stata cruciale per l’istituzione della libertà inglese. Questa è una guerra contro lo stato federale. Si tratta di una guerra contro il potere centrale. Si tratta di una guerra contro i burocrati che ci dicono cosa fare con la nostra proprietà.

Non avete bisogno di una rivoluzione per sfuggire al sistema. Avete bisogno di una secessione. Bisogna ritirare il sostegno ai sistemi esistenti. È necessario revocare la legittimità che estendete a queste organizzazioni. Dovete farlo, e tutti gli altri devono farlo. Nessuno può organizzare una cosa simile. La gente apprende, scandalo dopo scandalo, casino burocratico dopo casino burocratico, che il sistema è irreparabile. Non può essere riformato. Non può essere controllato. Deve essere affamato dal punto di vista finanziario. Il segreto della libertà non è la rivoluzione; il segreto della libertà è quello di affamare finanziariamente l’ordine centralizzato esistente.

Il segreto della stabilità monetaria e della moneta sonante, non è quello di prendere il controllo del Federal Reserve System. Il segreto è quello di approvare una legge molto semplice che abolisca il Federal Reserve System: abrogazione del Federal Reserve Act del 1913. Il segreto non è la sovranità monetaria nelle mani del Congresso; il segreto è la sovranità monetaria nell’ordine sociale del libero mercato.

Il segreto di un’istruzione migliore non è quello di prendere il controllo del sistema scolastico pubblico. Il segreto di un’istruzione migliore è di andare online, tagliarne il costo, decentralizzare l’intero processo e mettere i genitori al controllo dei programmi istruttivi delle loro famiglie. Ma i conservatori sono lenti ad apprendere. Vogliono sempre prendere il controllo del sistema liberale, perché hanno un piano migliore. Questo è ciò che fecero i bolscevichi con la burocrazia dello zar. Questo è ciò che fecero i rivoluzionari francesi con la burocrazia di Luigi XVI. Questo è ciò che fecero i rivoluzionari americani con la burocrazia di Giorgio III. Questo è ciò che avrebbe fatto il Sud, se avesse vinto. Il governatore Brown lo capì, e resistette.

La rivoluzione open source decentralizzerà il mondo. Il decentramento non porterà ad una rivoluzione. Il decentramento porterà alla secessione. Intendo secessione alla maniera di Gandhi. Mi riferisco al ritiro del sostegno. Non si prendono le armi contro lo stato; ci si rifiuta semplicemente di collaborarvi. Fate in modo che allo stato costi di più opprimervi.

marx leninNon c’è più la Jugoslavia. Non c’è più alcuna Unione Sovietica. Questa è l’onda del futuro. Gli statalisti e gli aspiranti statisti continuano a cercare la grande rivoluzione. Proprio come Marx, la vedono da tutte le parti. Beh, non è mai arrivata. La rivoluzione comunista è arrivata laddove non doveva arrivare, secondo la teoria marxista: l’Impero rurale della Russia. Il proletariato urbano non ha lanciato la rivoluzione; l’ha fatto un gruppo di intellettuali alienati e di rapinatori.

Assisteremo al ritiro del sostegno ai governi centrali. Le rivoluzioni nel mondo arabo non hanno decentrato nulla. Hanno solo centralizzato il potere nelle mani di un altro gruppo di tiranni. E’ bello vederli spodestati. E’ bello vederli rovesciati, almeno da una certa distanza. Ma non cambia nulla. L’Egitto è proprio quello che era sotto Mubarak. Si tratta di una dittatura militare. La rivoluzione non ha cambiato nulla.

I rivoluzionari hanno uno scopo scandito dalla centralizzazione. Implicito od esplicito, c’è sempre un programma di centralizzazione in ogni movimento rivoluzionario. Ogni rivoluzionario pensa sempre che la sua rivoluzione sarà l’ultima. Ogni rivoluzionario pensa che quando raggiungerà l’apice della catena gerarchica di comando, le cose saranno diverse. Sì, saranno diverse. Ci sarà un insieme diverso di saccheggiatori che deprederà la produttività delle vittime.

Fino a quando i conservatori non smetteranno di sognare di prendere il controllo dei sistemi gerarchici di potere, non cambierà nulla. Un sistema di comunicazione decentrato non partorirà mai un programma centralizzato. Questi sono i Balcani digitali, non è la Jugoslavia. Facebook decentrerà il mondo. Ha frammentato il mondo e continuerà a segmentarlo.

Traduzione di Francesco Simoncelli – Johnnycloacablogspot,com

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