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Non sopporto gasparri! abolite il finanziamento pubblico

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di PONGO

Leggiucchiando, rovistando e clickando di qua e di là, prendendo qualche documentazione quasi antica mi rendo conto che il finanziamento pubblico ai partiti, che è in grandissima parte una rapina ai soldi dello Stato,cioè a  noi, nasce o meglio nacque a sua volta da una ulteriore ingiustizia un pochino in là nel tempo ma neanche troppo. Il calendario torna al  ’74, anni piuttosto tristi per parecchie ragioni (non che ora si stia meglio), il Presidente del  Consiglio era Mariano Rumor, (che tenerezza sentire questi nomi…)  e nel febbraio di quell’anno un pretore chiese l’autorizzazione a procedere contro i segretari amministrativi dei quattro partiti di governo, Dc, Psi, Psdi e Pri  perché c’erano prove sufficienti per dimostrare  finanziamenti illeciti, cioè tangenti, da parte dell’Enel e di compagnie petrolifere a favore delle casse dei suddetti partiti. Poche settimane dopo Rumor diede le dimissioni  causa  lo “scandalo petroli” ( cosa?!  Da noi succedeva questo?!) per cui incredibilmente poteva cadere un governo per corruzione (ma non può essere vero! Ma che Italia era?). In seguito a questa vicenda, i nostri partiti, trovati con le mani sporche di marmellata mentre stavano rubando il barattolo, si chiesero: “ Ma ora, dove c…..o  possiamo trovare i finanziamenti, meglio se in maniera legale”?

E dov’è il problema? Più veloci del compianto Pietro Mennea che giusto  in quegli anni cominciava a vincere alla grande, in un battibaleno si inventarono il “finanziamento pubblico”. Capite? Giustificando il tutto “…per non cadere in tentazione di essere corrotti e corruttori, legalizziamo un bel  autofinanziamento…”.  E’ come dire: “Mamma, moltiplicami  per tre o per quattro la mia paghetta settimanale altrimenti son costretto a scippare le vecchiette!” Che ipocriti, falsi e maledetti.  E’ come chiedere ad una banda di ladri di organizzare la lotteria per i poverelli.

Quindi il tutto nasce da un’ingiustizia conseguente  a corruzione dei partiti. Così  allora, per esempio nel 1976 la Dc prendeva  5,1 miliardi di lire mentre nel 2011, uno a caso, il  Pd  ha intascato quasi 58 milioni di euro (in lire oltre 112 miliardi). Ma tutti eravamo più ingenui e si pensava che tale finanziamento fosse veramente il toccasana contro le tangenti (sempre dai petrolieri) ed anche dal Partito Comunista Sovietico per il Pci, per cui il primo referendum abrogativo (1978) non se lo filò quasi nessuno.  Ma poi arrivò Tangentopoli (1992) ed il referendum del 1993 sancì l’abolizione del finanziamento col 90,3% dei voti! Ma i nostri parlamentari son proprio dei furbacchioni, ecco i “rimborsi elettorali”, con 1600 lire da calcolare su ogni cittadino (non solo su chi  vota ma per qualunque cittadino, bimbi, neonati e quasi quasi anche quando una coppia scopa per procreare). Le 1600 lire poi  diventarono 4000 lire e poi  nel 2002  giunsero a 5 euro e avanti così.

Va beh, Bersani avrà pure qualche ragione, altrimenti solo i più ricchi si potrebbero  permettere la campagna elettorale come si deve ( effettivamente del più ricco politico che abbiamo, da tanto tempo non se ne può più) però tra il vero e lo sperperare c’è di mezzo il mare. E come mai, per esempio,  in Gran Bretagna il finanzimento pubblico è 1/12 rispetto al nostro (e mi pare viene dato solo all’opposizione)?  Da noi, conti alla mano, pare che le “spese elettorali” siano molto ma molto minori rispetto al reale finanziamento pubblico che i nostri amati partiti  ricevono. Per cui la gran somma dei soldi  vanno in “servizi”, spese di alberghi, ristoranti, pubbliche relazioni e propaganda, ecc. ecc. E da qui si capisce che non è difficile, anzi è facilissimo che si creino  i vari Lusi, Fiorito, Belsito, il Trota e tanti  altri meno famosi ma che nel loro piccolo han fatto e fanno lo stesso. In seguito a tali scandali il finanziamento pubblico è stato, dicono, diminuito.

Sono inoltre contrarissimo al finanziamento pubblico perché  penso che  in minima percentuale anch’io contribuisco a dar da vivere a Maurizio Gasparri, persona tra le più inutili e incapaci al mondo. Brevemente, Gasparri è in attività politica ancora prima dei suoi vent’anni, poi parlamentare nel Msi dal 1992 e di  An  dal ’94 e quindi addirittura apprezzato da Berlusconi (questo è il marchio inconfondibile della sua incapacità) e divenuto sottosegretario nel primo governo del suo grande Capo. L’apoteosi fu con l’incarico di Ministro delle Comunicazioni nel governo di Silvio del 2001 e con la sua “Legge Gasparri”, prima modificata, poi cambiata e fortemente criticata dalla Commissione Europea. D’altra parte la Legge Gasparri ( si può invertire in “Gasparri legge?”)  viene da uno che non sa leggere, non credo scriva neppure ma soprattutto non capisce nulla e non è colpa sua. Ulteriore dimostrazione furono i suoi commenti del tutto idioti alla prima elezione del presidente Obama, mentre ricordiamo  che nel gennaio 2011 firmò insieme a Formigoni ed altri una lettera aperta spedita ai cattolici italiani in cui si chiedeva di non giudicare  Silvio Berlusconi come indagato dalla Procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.

Una persona del genere forse mi divertirebbe molto incontrarla a livello folcloristico nell’ultimo bar di estrema periferia  però mi dà dolore contribuire da cittadino di questo paese al suo sostentamento. Una sola cosa invidio a Maurizio Gasparri: quando guarda una partita di tennis può fare a meno di girare continuamente la testa.

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