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Non voglio pagare l’automobile (elettrica) altrui

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di MATTEO CORSINI

Provando di superare se stesso ogni giorno, Luigi Di Maio ha prospettato forti incentivi all’auto elettrica. D’altra parte, sostiene il bisministro: “Vengo da Pomigliano che è stata la città della Fiat, oggi lo è un po’ di meno”. E se continuerà a esserci gente come lui, secondo me lo sarà ancora di meno in futuro.

Ma il nostro paladino delle energie pulite finanziate dai pagatori di tasse, fa questa lucida analisi della situazione: “Assistiamo ad una riduzione sempre più dei volumi di produzione nel settore dell’auto, e questo vuol dire rischio di perdita di posti di lavoro”.

Ecco quindi la soluzione:Perché non far rinascere gli stabilimenti del Sud intorno all’auto elettrica che rappresenta la sfida dei prossimi anni”?

Già, ma chi mette i soldi? Gli viene chiesto se potrebbero esserci incentivi. Quasi ovvia la risposta: “Ben vengano… possiamo mettere molti soldi”. Almeno avesse il pudore di dire: possiamo mettere molti dei vostri soldi o, ancora più precisamente, molti soldi dei pagatori di tasse.

Che magari dell’auto elettrica fanno volentieri a meno e, in ogni caso, preferiscono non dover incentivare i consumi o gli investimenti altrui. Io sono uno di quelli, per esempio.

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2 COMMENTS

  1. Chi ha veramente a cuore l’ambiente smette subito di pagare tasse ed imposte e dovrebbe rifiutarsi di usare una moneta fiat.
    la ragione è questa: chi produce ricchezza reale e se la lascia sottrarre da tasse e moneta fiat va ad alimentare un sistema keynesiano che promuove lo spreco di energie e risorse provocando inquinamento inutile.
    Alimentare il pil significa scavare buche e poi ricoprirle con la scusa di creare lavoro per tutti.
    Qualsiasi attività umana produce inquinamento, è così da sempre.
    Un conto però è un inquinamento conseguente ad una utilità, altro conto invece è un inquinamento inutile.

    Smetti di pagare tasse, smetti di inquinare inutilmente!

    Guardati intorno, capannoni vuoti, opere assurde inutilizzate, consumismo non necessario dettato da leggi dello stato, imprese spuntate come funghi e morte come una farfalla, guerre, distruzioni deliberate.
    Tutto ciò è possibile SOLO grazie alla ricchezza che TU produci e che TU ti lasci rubare, e tutto ciò produce inquinamento assolutamente inutile: quanta energia è stata usata per produrre cemento che nessuno sta mettendo a profitto?, quanta per produrre e sostituire prodotti che funzionavano benissimo?, quanta per fondere metalli di auto o macchinari diventati fuorilegge e produrne di nuovi?, quanta per pagare lo stipendio ad un forestale calabrese? e per quello di un politico?

    La prima fonte di inquinamento è lo stato che produce una inefficente ed innaturale allocazione delle risorse, è il potere politico che attraverso lo stato si esprime.

  2. E’ come la vicenda delle centrali eoliche o dei pannelli fotovoltaici.
    Se invece di dare finanziamenti di soldi estorti ,a chi produce e lavora davvero, lo stato si limitasse a ridurre le tasse pesantemente così come la spesa pubblica, allora le aziende produttrici avrebbero più fondi propri da investire nell’auto elettrica.
    E la gente avrebbe più soldi da risparmiare e da spendere.

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