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Oderzo, fan fuggire i ladri a fucilate. e il giudice li indaga!

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cacciadi LEONARDO FACCO

«La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per “atti relativi” dopo l’episodio di “ribellione” contro la criminalità di alcuni cittadini di Oderzo che l’altra sera hanno esploso alcuni colpi di fucile in aria per far fuggire dei presunti malviventi. I residenti avevano usato dei fucili da caccia, dopo essere stati avvisati della probabile presenza di un ladro vicino ad una casa. Uno di essi aveva fatto riferimento a Graziano Stacchio, il benzinaio indagato per la morte di un bandito». Insomma, la magistratura s’è inventata un nuovo reato da accollare alle persone per bene, quello di “ostacolo al crimine”. Così recitava, un’Ansa di ieri.

L’azione della Procura della Repubblica italiana, ancora una volta, è volta a far passare la strambo messaggio per cui possedere armi è inaccettabile. Un messaggio che si fonda su tutta una serie di presupposti falsi. In pratica, vogliono farvi credere che:

– più sei disarmato, e più sei al sicuro dai criminali;

– un’arma da fuoco nelle mani di un cittadino onesto sia la più grave minaccia alla pace nel mondo, mentre non c’è alcuna ragione di preoccuparsi delle armi atomiche di Usa, Cina, Pakistan, Russia, Korea, ecc.;

– una persona normale in presenza di armi si trasformi in un cruento macellaio, e ritorni normale quando le armi spariscono;

– è assolutamente ragionevole che la legge preveda la galera per chi si difende legittimamente;

– la libertà di espressione riguarda solo giornali, trasmittenti, computer e macchine da scrivere, ma l’autodifesa è giustificata solo se è a mani nude (me neppure in verità);

– il crimine in Italia stia diminuendo grazie al controllo delle armi e, contemporaneamente, la crescita del crimine richieda un maggiore controllo da parte dello Stato e delle Forze di polizie, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti;

– le armi sono un mezzo di autodifesa inefficace in mano a un adulto razionale, ma in mano a un criminale ignorante diventano una minaccia per l’intera società;

– le armi sono così difficili da usare correttamente da rendere necessario uno speciale addestramento, e che sono così semplici da usare da rendere semplice l’uccisione del nostro prossimo;

– le armi sono la causa del crimine;

– la maggior parte della gente non è degna della nostra fiducia, quindi vanno incentivate le leggi contro le armi, perché dobbiamo fidarci dello Stato;

– una donna stuprata e soffocata con le sue mutandine sia moralmente superiore a una donna con una pistola fumante in mano e uno stupratore morto ai suoi piedi.

Dicevamo sopra di numeri relativi alla sicurezza, oggi “garantita” dallo Stato monopolista. Come ha scritto Guglielmo Piombini, “il 90% dei reati non vengono denunciati perché si sa che sarebbe inutile; di quelli denunciati, il 90% non viene sottoposto ad indagine; di quelli in cui si indaga, nel 90% dei casi non viene scoperto il colpevole; quando vengono scoperti i colpevoli, i tribunali spesso li scarcerano subito”.

Ancora: “La protezione e la giustizia statale servono a qualche cosa ai comuni cittadini? Ormai tutte le aziende di medie dimensioni si affidano ad agenzie private di vigilanza.  Mentre i quartieri popolari sono lasciati a se stessi, il ceto politico-burocratico gode di scorte armate 24 ore su 24.
La polizia statale è fondamentalmente la polizia “privata” dei politici, dei magistrati e degli alti burocrati.  Si conferma ancora una volta che la cosiddetta proprietà pubblica è di fatto proprietà privata della nomenklatura, come avveniva anche negli ex paesi comunisti”.

In sintesi, l’Italia è un paese comunista in mano alla criminalità, che spadroneggia dentro e fuori dal Parlamento!

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2 COMMENTS

  1. Poichè vedono avvicinarsi a grandi passi il giorno della resa dei conti cercano di togliere dalla circolazione più armi che sia possibile.

  2. Avevo 24 anni , e chiesi il porto d’armi.
    Ero anche studente universitario.
    Di famiglia borghese.
    Non impegnato politicamente.

    Risposta dei carabinieri :” studia e chiava” .
    Non ebbi il porto d’armi.
    Però pagai per qualche anno una piccola somma al poligono senza frequentarlo.

    Hanno paura della gente comune, quella che paga i loro stipendi.

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