di LUIGI FRESSOIA
Gli agrari, i possidenti, i nobili e gli altri padroni delle terre, pur vivendo di pura rendita sul lavoro altrui, senza alcun investimento sulla terra stessa, quasi tutti disprezzavano, diffidavano e talora odiavano i contadini che pur li mantenevano; dicevano che erano ladri e infidi, perché non resistevano a prendere di nascosto un grappolo d’uva non ancora spartita, una gallina, una coppia d’uova, e lo credo bene con quella fame.
Lo scenario è rimasto la stesso, cambiano un poco solo i protagonisti della commedia, i cosiddetti evasori fiscali al posto dei contadini (si scrive evasori fiscali ma si intende tutti quelli che non mangiano il pane del governo), e al posto degli agrari l’immensa schiera dei mantenuti di Stato, a partire dai professori, i boiardi e gli impiegati, i giornalisti (non solo rai, quasi tutti i quotidiani vivono grazie a sonore elargizioni statali), i magistrati, i bonzi confindustriali adusi a intercettare denaro pubblico, e sop
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