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Osservatori Ue per le elezioni regionali e comunali in Venezuela

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di REDAZIONE

Il Venezuela torna alle urne,domani, domenica 21 novembre, per le elezioni regionali e comunali. Gli specialisti consultati dalla CNN rilevano diversi problemi in queste elezioni, ma anche una finestra di opportunità per un cambiamento in futuro. Cosa possiamo aspettarci dalle elezioni di domenica? Questi sono alcuni scenari.

Bassa affluenza in Venezuela (ancora una volta)?

Nel 2018, Nicolás Maduro è stato rieletto presidente del Venezuela in elezioni molto criticate e controverse, sconosciute da diversi paesi, compresi gli Stati Uniti. Il partito chavista ha evidenziato in quelle elezioni un risultato storico per Maduro: un vantaggio di oltre 4 milioni di voti sul secondo arrivato. Mentre le elezioni del 2012, 2013 e 2016 hanno registrato un’affluenza media del 78%, nel 2018 si parla del 46%, secondo i dati del CNE.

E lo scenario si è ripetuto alle elezioni parlamentari del dicembre 2020, quando l’opposizione ha affermato che si era registrata una partecipazione inferiore al 15% (sebbene il Consiglio Nazionale Elettorale indicasse che era del 31%). L’opposizione non si è presentata a quelle elezioni e, in alternativa, ha chiesto una consultazione, con voto di persona e online, per determinare il sostegno della popolazione a una risposta politica e istituzionale al governo. Domenica l’astensione potrebbe essere la principale protagonista.

Sono due i segnali che spiegano perché domenica ci possa essere poca partecipazione:

1) C’è grande malcontento;

2) Poca identificazione dell’elettorato con le dirigenze che si propongono in molte zone del Paese.

Le elezioni di domani vedranno, per la prima volta in 15 anni, osservatori dell’Unione europea che, tra l’altro, effettueranno una valutazione del processo. L’ultima volta che ci sono stati osservatori dell’UE è stato nelle elezioni del 2006, quando l’allora presidente Hugo Chávez ha vinto ed è stato rieletto, non senza denunce di truffe ed abusi. Inoltre, secondo Milos Alcalay, ex ambasciatore del Venezuela presso le Nazioni Unite dal 2001 al 2004, gli osservatori internazionali avranno grossi problemi, dato che che non ci saranno le condizioni necessarie per svolgere la loro missione.

Insomma, difficilmente il Venezuela cambierà rotta, anche perché l’opposizione non sa far altro che bisticciare e dividersi.

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