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Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

Un uomo ammirato che ci ha lasciato la padania nel cuore

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GILBERTO ONETO

di GIANFRANCESCO RUGGERI

Gianluca Marchi e Leo Facco hanno già ricordato in modo impeccabile il grande Gilberto Oneto. Il loro è il ricordo di chi Gilberto l’ha conosciuto bene, di chi dopo anni di collaborazione aveva un rapporto di profonda amicizia personale.
 
Con queste brevi note mi permetto di dare voce anche ai tanti che come me non hanno avuto la fortuna di conoscerlo così bene o che proprio non l’hanno mai incontrato, ma che pure lo seguivano, lo ascoltavano, lo incontravano nei suoi libri, in definitiva ai tanti che lo ammiravano e gli volevano molto, molto bene. Gente che pur non avendolo mai incontrato o quasi, oggi piangeva a dirotto.
 
Per tutti noi Gilberto è stato un buon maestro, probabilmente di più, una sorta di secondo padre che in fatto di indipendentismo, di identità, di padanismo ci ha insegnato tutto quello che sappiamo e se non abbiamo imparato molto è solo colpa nostra, perché il suo insegnamento è immenso. Gilberto, da bravo maestro, conosceva i nostri limiti e spesso ripeteva la lezione, non si stancava mai ed ogni volta c’erano nuovi particolari, qualcosa di più con cui arricchiva ogni volta il racconto. Ogni argomento nelle sue mani diventata territorio di riconquista, di riscoperta culturale e identitaria, in ogni più remoto cantone sapeva riportare alla luce con la pazienza di un archeologo quella dose di padanità nascosta, celata ai nostri occhi ma ancora viva e vegeta. Se la Padania è nei nostri cuori e nelle nostre menti è solo merito suo. 
 
Gilberto ci mancherà tantissimo, la sua perdita è un vuoto incolmabile, pari a quello del prof. Gianfranco Miglio, eppure il suo lascito è immenso, eppure Gilberto è ancora con noi. Infatti oltre al suo ricordo ci restano i suoi articoli, i suoi scritti, i suoi libri che sono un tesoro di inestimabile valore, perché contengono tutto quello che ci occorre sapere per raggiungere l’indipendenza. Glielo dobbiamo, ora più che mai.
 
Padania libera, con Gilberto nel cuore.

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