Nonostante Roma sia nel mio immaginario, e credo anche nel vostro, la nostra arci-nemica non posso che condannare quanto accaduto, non posso che prendere le distanze, in particolare dai danni ai monumenti, e lo faccio non per populismo o per bontà d’animo, me lo impone quel senso civico che dovrebbe essere una delle caratteristiche tipiche della migliore padanità.
Allo stesso modo però non me la sento di solidarizzare con la città di Roma, condanno i tifosi, ma non mi sento personalmente coinvolto da quanto successo e non solo perché Roma non è la mia città, perché non è la mia capitale, perché non sono i miei monumenti, c’è di più.
Ripenso infatti agli eventi di Roma mentre guido su di una disastratissima provinciale della mia zona e non posso che concludere con un bel chissenfrega! Nella Bergamasca ci vantavamo fino a pochi anni fa di avere strade che sembravano biliardi, ora la bestia i-tagliana ha affamato a tal punto la provincia che quelle stesse strade potrebbero essere un ottimo testimonial per l’Emmentaler! Qualcuno si chiederà che cosa c’entri tutto ciò con la città di Roma? La città di Roma in quanto capitale pretende un trattamento di favore e mentre il comune di Alessandria è stato lasciato fallire, Roma Capitale è stata salvata con un extra bonus di 600 milioni di euro: ve lo ricordate il cosiddetto Salva Roma? Se dividiamo la cifra in base al numero di residenti, la mia provincia ci ha smenato 10 milioni di euro, se la dividiamo in base all’effettiva capacità contributiva probabilmente i bergamaschi hanno “regalato” 30-40 milioni di euro per salvare Roma. Con quei soldi in saccoccia avremmo ancora le strade lisce come biliardi, quindi me ne frego di Roma proprio come loro se ne fregano di noi, prendono solo a loro piacimento quanto più gli serve!
Il sindaco Marino in televisione ha ricordato un saggio proverbio, chi rompe paga. In questo caso non posso che dargli ragione, sono perfettamente d’accordo con lui. Poi però ha chiesto che lo stato olandese paghi per i danni dei tifosi e l’Olanda gli ha già risposto che non ne vuole sapere. A prima vista come dar torto al sindaco, questi olandesi sembrerebbero proprio dei furbetti, vengono qua, spaccano tutto e non vogliono saperne di pagare i danni, però la questione non va posta esattamente in questi termini. Chi ha danneggiato Roma sono dei singoli soggetti ben noti, alcuni persino arrestati, è giusto che paghino loro, perché dovrebbe pagare lo stato olandese? Questa richiesta nasconde la tipica mentalità italica secondo la quale è sempre colpa dello Sc-tato, secondo la quale deve sempre essere lo Sc-tato a intervenire. Manca il lavoro? È colpa dello Sc-tato che non lo crea, ovvero che non assume… Le case abusive? È colpa dello Sc-tato che non permette di costruire “come minchia ci pare”… Le montagne di pattumiera per le strade? È colpa dello Sc-tato che non la raccoglie… Qualcuno è andato al cesso e l’ha lasciato sporco? Anche in questo caso è colpa dello Sc-tato, “sia chiaro, deve intervenire lo Sc-tato a pulirmi il cesso”!
Caro Marino, questa volta ti ha detto male, c’hai provato con lo Sc-tato sbagliato! Giustamente l’Olanda gli ha risposto picche e a poco valgono le lamentele di quanti sostengono che se fossero stati i tifosi della Roma a comportarsi così in Olanda sarebbero stati tutti blindati vivi in galera. E ci mancherebbe, il problema non è la durezza dei poliziotti e la severità del sistema penale olandese, il problema non è l’efficienza dell’Olanda, semmai il problema è l’inefficienza dell’i-taglia, che non sa far rispettare le leggi, che non garantisce un minimo di stato di diritto neppure nel cuore della sua capitale.
L’Olanda non si sta rifiutando di assumere le sue responsabilità, non ha dichiarato guerra a Roma e di conseguenza non deve pagare i danni di guerra, l’Olanda si sta solo chiedendo perché deve pagare per l’inefficienza dello stato i-tagliano! Bella domanda, anche noi padani ce la poniamo da decenni… L’Olanda non fa neppure piagnistei all’i-tagliana, ha chiaramente invitato ad arrestare e condannare i suoi cittadini, ha persino promesso di aiutare ad individuarli, quindi perché dovrebbe pagare per l’inefficienza dello stato italiano? Perché i 5.000 agricoltori olandesi che se ne stavano tranquilli a casa loro dopo una giornata trascorsa a coltivar tulipani dovrebbero pagare i danni dei 500 tifosi che l’I-taglia non ha saputo mettere in riga in I-taglia?
Ma soprattutto perché questi nuovi patrioti italici, spesso sinistroidi, multiculturali e politically correct, che ora chiedono i danni all’Olanda non chiedono anche i danni al Marocco, all’Albania, all’Algeria, alla Romania, alla Tunisia, al Senegal, a mezza Africa e a mezzo Sudamerica che ci hanno mandato clandestinamente milioni di soggetti che hanno fatto e continuano a fare danni ben peggiori di quelli dei tifosi olandesi? Perché non chiedono i danni alla Cina che ci inonda di merce copiata, falsa, di scarsa qualità a causa della quale stanno fallendo centinaia di nostre imprese?
Nessun italico patriota ha poi colto la pericolosità di una tale richiesta per l’I-taglia stessa. Certo in questo caso verrebbe risarcita, ma se passasse il principio che uno stato deve pagare i danni causati da suoi cittadini all’estero per l’I-taglia sarebbe la rovina. Avete idea della quantità di buzzurri, trogloditi, primitivi, zotici, cafoni, tangheri, cavernicoli, incivili con la cittadinanza italiana che vanno in giro per il mondo a farsi riconoscere e a far danni? Avete idea di quanto sarebbe salato il conto? Conto che ovviamente ricadrebbe in toto sulle spalle dei padani, come sempre!
Padania libera dagli i-tagliani e dai tifosi del Feyenoord!