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Covid o meno: qualche consiglio per quelli che amano essere liberi

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Casta Crociere+di LEONARDO FACCO

Sono coerentemente anti-politico, l’ho detto, ci ho scritto un libro e ho dimostrato che “gli anti-politici di oggi” sono ben legati (mani e piedi) al perverso sistema democratico attuale. L’appoggio della Lega a Mario Draghi spero vi abbiano convinto!

Non mi sono mai posto il problema di essere simpatico a tutti e di dire cose che piacciono a tutti, se no avrei fatto il comico o il parassita in cerca di voti. Anzi, con questa pseudo-pandemia ho tagliato i rapporti con squallidi personaggi che si definivano libertari, ma che hanno urlato e chiesto l’intervento statale contro i “potenziali untori”. Gentaglia davvero, che mi vergogno di aver frequentato.

Qui non si tratta, a prescindere, di prendere a male parole un politico ogni qualvolta lo si incontra o di aggredirlo alla prima occasione utile. Niente di tutto questo. Delegittimare la casta, però, significa porre fine all’idea che “il rappresentante del popolo” sia quel “semi-dio” che è sceso sulla terra per risolvere i nostri problemi, o per spiegarci come dobbiamo vivere. E questo vale anche per gli indipendentisti che leggono questo giornale e che smaniano dalla voglia di candidarsi ad ogni elezione e che nei 13 mesi passati si sono dimostrati ancor più inutili dei liberali-liberisti.

A chi fa uso della parola “libertà”, ricordo che è moralmente doveroso comportarsi quantomeno come segue:

  • a) Considerato che ognuno di noi ha pari dignità di un qualsiasi “eletto”, in caso di confronto e/o dibattito ogni timore reverenziale va messo da parte. Voi rispettate lui nello stesso modo in cui lui rispetterà la vostra persona e le vostre idee. La presunzione non paga e non si può essere tolleranti con gli intolleranti.
  • b) Considerato che essere liberi significa essere responsabili, mai chiedere favori ad un politico, al contrario va preteso che lui non interferisca nella vostra vita, che non vi aggredisca;
  • c) Considerato che “il governo è il problema e non la soluzione” (come anche Reagan riconobbe). Ai parassiti eletti va sempre ricordato che meno fa per voi (per noi liberi individui) e meglio è. Un individuo libero non ha bisogno di aiuti non richiesti. Un individuo libero è al corrente che la solidarietà è tanto più importante quanto più è frutto della libera scelta di altri individui;
  • d) Considerato che la schiavitù è spesso un abito mentale, mai legittimare il ruolo di un politico senza che dia prove concrete di onestà intellettuale e di capacità d’azione (casi rarissimi). Una società è tanto più libera quanto meno dipende dall’arbitrarietà di un gruppo di potere;
  • e) Considerato che “ignorare lo Stato (come sta facendo il Movimento Libertario, che difende chi ha deciso di disobbedire e lavorare, nonostante i dpcm e i decreti legge)” è un nostro dovere, al politico va ricordato che egli incarna “il nostro nemico” e che quindi  è un diritto naturale battersi per “poter fare ciò che si vuole, nel rispetto degli altrui diritti di proprietà”.

Per dirla con Mencken, io non appartengo alla categoria dei somari pronti ad adorare gli sciacalli. E chi ambisce all’autodeterminazione deve evitare di comportarsi da sciacallo. Ah… ovviamente i miei sono solo consigli.

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