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Rocco papaleo: “terrone non mi offende, e’ la verita’”

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di GIANFRANCO RAIRIS

E’ stato un mattatore al fianco di Gianni Morandi, una specie di alternativa alla tradizionale gara di canzoni.

Terminato «il piacevole inconveniente» della partecipazione al Festival di Sanremo, ora Rocco Papaleo è tornato ieri nella città del Festival della canzone come vincitore del personaggio televisivo “rivelazion” per ritirare, la statuetta a forma di antenna radio al Premio Tv 2012 al Teatro Ariston, dove il poliedrico artista ha nei fatti conquistato il riconoscimento. Ma ora l’obiettivo è «rigettarsi nel teatro e nel cinema». Oltre a “È nata una star” con Tiziana Littizzetto che uscirà nelle sale il 23 marzo, ora l’impegno è puntato tutto sul suo secondo film da regista dopo “Basilicata coast to coast”: e il nome non poteva che essere quello della tournee teatrale (che ha interrotto proprio per il Festival e che ha ripreso a tutto spiano: due giorni fa era nel ferrarese, oggi sarà a Verona), “Una piccola impresa meridionale”.

«Il primo ciak della pellicola – spiega un cortesissimo Rocco all’Agenzia Ansa – è previsto per la fine di agosto: gireremo per sette settimane alle isole Egadi di fronte a Trapani. Un gruppo di persone, che per una serie di motivi diversi si ritrovano in un faro fuori uso e in cattive condizioni, lo ristruttureranno e così facendo percorreranno un loro cammino esistenziale. Un fatto concreto cambierà la loro storia».

Il lungometraggio dovrebbe uscire nel 2013 e Papaleo ne è autore insieme con Valter Lupo «uno degli incontri a cui devo di più insieme al regista Bruno Corbucci, all’attore Rodolfo Laganà e poi a Leonardo Pieraccioni e Giovanni Veronesi e anche alla ‘Paco cinematograficà». «Non so come mi sento – spiega l’artista, 53 anni, originario di Lauria nel Potentino – se cantante, musicista, attore di cinema e teatro, autore, show-man. Mi sento come la gente mi percepisce. Certo Sanremo non solo mi ha dato popolarità, ma anche entusiasmo. È stata una prova dura ed estrema perchè la tensione è notevole, ma qualcosa mi è scattato dentro. È stata anche una svolta personale e mio figlio Nicola che ha 13 anni è orgoglioso di me anche se non sono uno che vuole inculcargli il culto del padre. Ah tra l’altro sono single e sul mercato, se poteste darmi una mano a farlo sapere».

Papaleo sorprende, invece, quando parla del suo essere del Sud: «Della meridionalità ho fatto la mia cifra artistica – conclude Rocco Papaleo, diploma al liceo scientifico e un corso di laurea in matematica lasciato a metà senza opposizione da parte della famiglia, stranamente, e non mi spiace essere etichettato come terrone che etimologicamente non è offensivo, a parte che è la verità».

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