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di Fiorenza Sarzanini
REGGIO CALABRIA - Finanziamenti occulti, trasferimenti di denaro all'estero, «talpe» sulle inchieste. L'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito collabora con i magistrati di Reggio Calabria. Prima del suo arresto, avvenuto per ordine dei giudici milanesi il 24 aprile scorso, l'uomo che gestiva i soldi del partito all'epoca guidato da Umberto Bossi, ha riempito centinaia di pagine di verbali. Negli interrogatori svela come i vertici del Carroccio, in particolare Roberto Castelli, fossero stati avvisati delle indagini ancora segrete e avessero così aggirato i controlli. Un sistema utilizzato anche per sottrarsi ai controlli sulle quote latte. Ricostruisce il flusso degli esborsi dal Carroccio al Movimento per le Autonomia di Raffaele Lombardo, i rapporti con gli imprenditori. Assicura che fu Bossi ad autorizzare lo spostamento dei soldi in Tanzania. Accuse pesanti che il pubblico ministero Giuseppe Lombardo sta adesso verificando con ac
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