di GIOVANNI BIRINDELLI
Leggo un tweet di un tale che afferma quanto segue:
Bizzarro questo ragionamento. Immaginiamo che ci siano 10 persone sequestrate e ridotte in schiavitù da un criminale.
Una di queste 10 persone riesce a scappare. Come conseguenza, il carico di lavoro delle altre 9 persone ridotte in schiavitù aumenterà. La colpa di questo è della persona che è riuscita a scappare oppure del criminale che ha sequestrato le persone e le ha ridotte in schiavitù?
Se si avesse un approccio logico al principio di uguaglianza davanti alla legge (e quindi se non si ritenesse che lo stato abbia il diritto di compiere legalmente azioni, come l’imposizione fiscale, che se compiesse chiunque altro sarebbero perseguite come dei crimini), si sarebbe costretti a riconoscere che il caso dell’evasore fiscale è sostanzialmente analogo a quello della persona che evade dalla schiavitù.
La sola ragione per cui persone come il tizio qui sopra possono affermare bestialità del genere è che non hanno un approccio logico al principio di uguaglianza davanti alla legge. In altri termini, è il fatto che non ragionano.
Impeccabile come sempre.
Esatto.
Non ragionano con il cervello.
Di qui la giusta definizione di “teste di cazzo”.
F.