di PAOLO MATHLOUTHI
Fascino travolgente, un corpo statuario e flessuoso, occhi magnetici come quelli di una pantera, Misia Sert era un’icona sexy nella Parigi anteguerra, la risposta della Rive Gauche a Marlene Dietrisch. Durante una cena di gala offerta al Quai d’Orsay da Philiippe Berthelot, allora Ministro degli Esteri francese, la disinibita fanciulla, nota collezionista di mariti e mogli altrui, chiese a Paul Morand, scrittore di chiara fama e – occasionalmente – ambasciatore a Londra, se la notte prima avessero dormito insieme…Morand, senza perdere il suo proverbiale aplomb rispose che, se fosse accaduto, lei se lo sarebbe ricordato di certo!
Infaticabile cronista mondano, viaggiatore inesausto, misogino di razza che considerava quella femminile come la peggiore tirannia possibile eppure disperatamente amato dalle donne, i folli Anni Venti recano l’inconfondibile impronta di Paul Morand. Anni tragici, così simili ai nostri, pieni di falliti, di suicidi e di pro