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Per sopravvivere le comunità locali dovranno riorganizzarsi

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cividale_del_friuli_-_festa_delle_zucche_-_borgo_brossanadi CLAUDIO MARTINOTTI DORIA

Alcuni cari amici rimangono ancora oggi stupiti dall’assenza di comportamenti corretti, affidabili ed efficaci anche da parte di politici locali (quelli degli altri livelli, in particolare statali, sono ormai ritenuti solo corruttivi, parassitari e bluffanti).

Pur riconoscendo una variabile incognita correlata alla personalità, indole, sensibilità e cultura individuale, che almeno in parte potrebbe ancora rendere plausibile un politico locale, quello che comunque lo rende inaffidabile è la sua più o meno vincolante appartenenza ad un partito politico.

Se il politico è legato ad un partito e deve ad esso la sua seppur minima carriera e il ruolo pubblico di cui è investito, non può essere una persona libera, è subordinato agli ordini di scuderia ed alle posizioni assunte dalle gerarchie e correnti interne, ogni individuo che non si adegua viene emarginato e costretto a dimissionarsi. La partitocrazia non esprime alcuna democrazia ma simulacri di essa, e sforna una molteplicità di signorie feudali in conflitto tra loro per la spartizione delle ricchezze pubbliche …

Si salvano a livello locale solo coloro che sono espressione di liste civiche indipendenti, che possono essere simpatizzanti di alcuni partiti ma non ad essi sottomesse, purché non facciano parte di coalizioni, in tal caso perderebbero ogni credibilità di autonomia.

Solo la libertà consente di esprimere autenticamente ciò che si pensa, le proprie potenzialità, consentendo di realizzare progetti comunitari, solidaristici, lungimiranti, condivisi. Solo l’incontro di una pluralità di individui liberi e responsabili consente di fare veramente gioco di squadra, di trovare solide motivazioni e vincoli morali e contrattuali condivisi, rappresentando efficacemente una comunità più o meno estesa ed il territorio in cui è insediata.

In assenza di questi presupposti è altamente probabile che si faccia solo “passerella”, iniziative effimere, mediatiche, dichiarazioni di intenti, e nulla più, che si riducono perlopiù a dei bluff più o meno in buona fede, autoreferenziali ed autocelebrativi. Ogni occasione a tal proposito è buona, anche se pretestuosa: di sostanziale, solido, evoluto, innovativo, ecc., non rimane nulla, solo articoli mediatici di dubbia attendibilità.

Il teatrino della politica non è solo più quello mediatico televisivo, avendo ormai contaminato anche il livello localistico per il tramite di piccoli monopoli ed oligopoli editoriali provinciali che si sono creati nel nostro paese, in cui i vari personaggi che vi partecipano ambiscono ad occupare col tempo posizioni preminenti in base alla visibilità ed al superficiale consenso conseguito, gioco nel quale i ruoli localistici di cui sono stati investiti divengono nulla più che trampolini di lancio per posizioni di maggior privilegio e potere personale.

Quindi alle persone che ancora godono di libertà e la vogliono preservare conviene lasciar perdere totalmente i partiti politici (partitocrazia) dai quali si potranno avere solo danni, ed occuparsi esclusivamente della propria comunità locale, alla quale come è risaputo da tempo giungeranno sempre meno trasferimenti, cioè il denaro versato in tasse non tornerà ma rimarrà ad alimentare burocrazia e politica parassitaria ai livelli geografici superiori.

Le comunità locali se vorranno sopravvivere dignitosamente dovranno riorganizzarsi prendendo come modello di riferimento le civilissime comunità di villaggio medievali, anche se qualche stolto ancora insiste a definire quel lungo periodo come secoli bui, mentre temo  che il buio sarà la caratteristica della nostra epoca prossima ventura, purtroppo!

Ciò che maggiormente si avvicina a quanto sto descrivendo si riscontra nelle località montane isolate, dove quasi ogni borgo dispone di un consorzio rurale che provvede praticamente a tutti i servizi essenziali per la convivenza civile e per vivere in autonomia ed autosufficienza, con esclusione solo dell’energia elettrica a causa del monopolio autoritario che caratterizza il nostro corrotto paese e che impedisce di trovare valide soluzioni alternative ed autonome.

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