di GIACOMO CONSALEZ
Solo chi crede che uno Stato possa redimere un popolo incivile si oppone al federalismo, nella sua accezione più pura, cioè autodeterminazione; aggregazione spontanea e reversibile, dal basso, di comunità tra loro affini; potere alle comunità locali che ne delegano la parte minore allo stato federale per l’esercizio di compiti di coordinamento; sussidiarietà e uso della democrazia diretta a livello sia locale che federale; responsabilità in solido e solvibilità delle comunità locali; riduzione ai minimi termini dell’interventismo statale e dei trasferimenti.
Infatti è chiaro ai centralisti che non tutte le comunità, in particolare quelle più degradate, saprebbero fare buon uso del federalismo.
Tuttavia quelle sane sono destinate a trarre dal federalismo grandi vantaggi e, fuori dalla logica nazionalista dello Stato uno e indivisibile, queste comunità dovranno essere lasciate libere di sprigionare tutte le loro potenzialità, fungendo da esempio piuttosto che da pozzo senza fondo drenato per alimentare in eterno l’indolenza, i parassitismi e le pessime abitudini degli altri.
Questo Roberto ha sbaragliato tutti i record in tema di originalità. Due aeroplanini (non la nostra potente armata di trafugatori di salami), la fabbrica delle TAC, la repubblica di Cologno Monzese, battere moneta (che invece è ottimo farla battere a Bruxelles), le giunte regionali di ladruncoli. E confonde il regionalismo del 77 con il federalismo – Roberto, il post è breve, leggilo almeno. E ovviamente, dopo 162 anni di sciagure e vergogne, tenere unito il carrozzone creato con le cannonate, le fucilazioni e il sangue di soldati e civili, e inaugurato il 17 marzo 1861, è il toccasana per fare di noi la punta di diamante del mondo contemporaneo. Insomma il PhD ad honorem non glielo toglie nessuno.
Ahahahahahahahaha
Il livello della tua risposta identifica identifica il tuo livello morale.
Tranquillo non posterò più commenti.
fai come credi, ma sul livello della tua precedente risposta, stendo un velo PIETOSO!
Bravo hai detto bene ! La Svizzera ! Con una concentrazione di brevetti, multinazionali, depositi bancari da paura.
Hanno un esercito con due aereoplanini e due soldatini che, se non ricordo male, fanno 15 giorni di leva ogni 2 o 3 anni a base di passeggiate in montagna e jodel….d’altronde chi bombardetebbe i suoi soldi, i suoi brevetti le sue aziende ???
Con tutta la simpatia siamo in Italia !
MA CHE CAZZO C’ENTRA BREVETTI, MULTINAZIONALI E E DEPOSITI BANCARI. NON CI STATE COL CERVELLO VOI…
Mi dispiace essere in disaccordo, ma da vecchio burocrate, ti ricordo il DPR 616 addirittura del 1977.
Fu l’inizio delle autonomie locali, fu l’inizio di infiniti parlamentini dediti alla corruzione ed alla selezione di una classe politica corrotta. Ora li cercano ai casting di Mediaset per essere sicuri che siano ancora più scemi ed ancora più manovrabili.
Ti consiglio di non confondere l’entusiasmo per una buona idea con l’applicazione nella realtà italiana molto complessa e molto degradata. Oltretutto in una nazione piccola come la nostra, senza risorse energetiche. Vuoi fare la repubblica indipendente di Cologno Monzese? Vuoi battere moneta? La tua fabbrica di Tac e risonanze magnetiche? Ti do un consiglio: chiedi un prestito alla Cina, vedrai che parti subito ma poi fai la fine del Montenegro.
La storia serve a questo: evitare gli stessi errori !
SCusi, ma la Svizzera?
Le varie riforme itagliane non hanno nulla da spartire con FEDERALISMO e nemmeno con le autonomie locali. Si è trattato di unicamente della creazione di nuove entità (quasi sempre senza entrate dirette e competenze definite) per aumentare le poltrone, gli incarichi e i posti di lavoro pubblici. Il tutto gestito dai partiti e dal tassa e spendi dello stato centrale.