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Persi 448.000 posti di lavoro, persa la dignità, ma anche la pazienza

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di PONGO

I dati sono chiari, precisi e inequivocabili, anzi forse pure ottimistici: i disoccupati in Italia  sono  3 milioni 254 mila, risultando in percentuale il 12,7 % (evitiamo di ricordare quelli che non cercano più lavoro e non fanno classifica o i sottopagati). Con questa cifra esaltante di disoccupazione, il 2013 da poco concluso si segnala come il peggiore negli ultimi 36 anni  secondo le statistiche (quindi 2013 – 36 = 1977… non ricordo, …che accadde in quell’anno di tanto negativo per l’occupazione?).  Per proseguire in questo stupendo bilancio italiano, gli ultimi appunti sull’anno scorso pongono la disoccupazione giovanile al 41,6 %. Ma anche qui non rimaniamo mai fermi, siamo sempre pronti al nuovo record, infatti in un anno abbiamo aumentato la percentuale del 2%.

Pensavo il contrario mentre i numeri mi dicono che la disoccupazione 2013  ha colpito più gli uomini, al 17, 2 %, che le donne, al 6,1% (ma forse la spiegazione sta nel fatto che le molte donne erano già disoccupate l’anno prima e l’anno prima e l’anno prima ancora, ecc, …per cui non aggravano la percentuale dell’ultimo anno). E quindi? E’ scoraggiante soprattutto per un giovane, ed in particolare per chi giovanissimo non è più, i quasi 30enni, i 35enni, che sono in balìa di tutto, tranne che di sé stessi, sulle spalle di altri, dei genitori, con l’autostima che sprofonda  in un precipizio. Non meno grave è la situazione di chi ha famiglia, figli, impegni economici da rispettare, ma a livello psicologico e con una vita davanti a sé per  chi è tra i 18 e i 35 anni senza lavoro dov’essere veramente orrendo. E  soprattutto senza averne le colpe.

Quindi nell’ultimo anno, come detto, si sono persi 448 mila posti di lavoro. Ma si è persa anche l’occasione di capire l’energia, la voglia e la capacità di chi doveva  e dovrebbe entrare nel mondo del lavoro, bloccandogli  ogni tentativo con tutti i mezzi. Si è anche persa in gran parte la fiducia di una intera generazione che deve  lavorare  per  se stessa e per dare occupazione ad altri.  Si è persa anche la fiducia e la pazienza a partire dall’ Imu alla quale venne affiancata prima la Tarsu, poi la Tares con varianti Trise e Tari e poi Tasi che potrebbe diventare Tuc. Ma che cos’è, una filastrocca  o una tragedia, uno stillicidio che fa penare e morire tanta gente?

Si sono persi gli orizzonti per di tante cose compresa  l’ Atac di Roma, i trasporti municipalizzati della capitale con 12mila dipendenti. Ma come si faceva una volta, anni ’50 e ’60, quando su ogni mezzo pubblico urbano c’era anche il bigliettaio? Non parlo di Roma ma parlo della mia città Milano e il biglietto, mi ricordo, costava 70lire. Ma forse si riusciva a contenersi coi conti giusti, forse no perché  tolsero  l’omino dei biglietti. Si è persa la capacità di realizzare in tempi ragionevolmente umani le opere pubbliche e le infrastrutture. L’unica speranza ( parlo ancora di Milano) è l’appuntamento dell’Expo che rappresentando  una scadenza precisa farà ultimare,  ma all’ultimo secondo, per esempio  la linea 5 della metropolitana che  finalmente passerà vicino a casa mia, altrimenti, senza l’Expo ci vorrebbero altri 15-20 anni e magari potrei morire prima io di poterci salire. Abbiam perso ogni minimo sogno dopo le tangenti all’attuale vice-sindaco ed  ex-assessori del dopo terremoto a l’Aquila  ma persa ugualmente la fiducia a causa dei loro concorrenti, gli  ex-vigili del  fuoco di New York dell’ 11 settembre che ricevevano pensioni di invalidità pur stando benissimo.  Perso  anche completamete il senso di ogni cosa dopo che un 56enne uccide 3 persone a Caselle Torinese per prendere 100 euro,  il che vuol dire  33,33333 euro a  persona, perché questo è il valore umano ( non voglio certo dire che per più soldi si potesse uccidere, ovviamente).

Si è perso  tutto, compreso Silvio Berlusconi che per Natale manda alla coppia disoccupata gli auguri e in  più 50mila euro. E’ la chiara dimostrazione del suo fallimento,  cioè Lui non sa fare altro, nel senso che ha fatto bene anzi benissimo ad aiutare dei poveracci ma è proprio quello che milioni di italiani speravano che Lui facesse per ciascuno di noi.  Invece il Babbo Silvio Natale  ha esaudito il desiderio  solo  di   quella coppia e di  tante altre  ragazze puttanelle, per il  resto è un incapace. Si è perso come dicevo la speranza, la dignità, il buon senso, il decoro, il rispetto e la rispettabilità e la stragrande maggioranza degli italiani è perduta. Quel poco o  niente che ancora ci resta lo perderemo presto con vecchie e nuove tasse, tributi, bolli e pedaggi che ci fanno perdere del tutto l’anima oltre che il senso logico della vita. Ma perché lo Stato non  spende meno? E’ chiaro, perché è sicuramente più comodo e sicuro agire in questo modo  seppure ogni reddito medio-basso porta allo Stato non troppa ricchezza (al contrario per il singolo invece pagare è un sacrificio quasi impossibile)  ma  il calcolo è molto semplice: i cittadini dei  ceti  medio-bassi  sono tanti, tantissimi, più tanti di tutti, e quindi i soldi  arrivano di sicuro!  Ancora  poco,  pochissomo e abbiamo perso tutto. Siamo sicuramente dei perdenti e  ci han ridotto così, non siamo stati noi.

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1 COMMENT

  1. Ve lo chiesi già una volta: riuscite a creare un elenco di tutti i suicidi (ed anche omicidi) per crisi dal 2012 in avanti ?

    Ieri si sono suicidati un giovane disoccupato di 29 anni ed un commerciante sulla cinquantina, una settimana fa un tizio ha ammazzato tre anziani a Caselle, quella prima c’è stata la strage a Collegno…

    Queste tragedie non vanno dimenticate, non si possono appiattire a dei crudi dati statistici. Sono storie, sono speranze, sono semplicemente vite che si spengono, smettono di pulsare ed in ogni caso vengono costrette a farlo a causa di uno stato ladro e abusivo.

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