Dopo che il popolo scozzese ha potuto esprimersi in merito all’indipendenza del proprio Paese con il referendum, Gioventura Piemontèisa intende intraprendere un percorso per giungere anche in Piemonte a rendere possibile la consultazione dei cittadini per il ritorno dell’indipendenza, perduta in seguito alla proclamazione dello Stato unitario.
Un primo passo sarà quello di avviare l’iter per il riconoscimento del popolo piemontese presso le istituzioni internazionali, seguendo l’esempio – fra gli altri – di Estonia e Lettonia (1991), Armenia e Georgia (1992), Timor Est (2002) e, recentemente della Savoia (2014).
Proprio con la Savoia e con Nizza è in corso da tempo una stretta collaborazione con l’obiettivo condiviso di riproporre la formazione di quella nazione oggi sommersa che per quasi un millennio sono stati gli Stati di Savoia.
La sovranità politica resta la condizione indispensabile per evitare che i popoli degli Stati di Savoia – e con essi la loro millenaria identità – scompaiano definitivamente per totale assimilazione e per evitare che il Piemonte segua il destino dell’Italia di un rapido e inesorabile declino fino a una situazione di tipo greco.
Per questo auspichiamo e agiremo affinché il maggior numero di realtà oggi operanti in Piemonte, Savoia e Nizza possano fare confluire il loro impegno in azioni comuni per riconquistare l’indipendenza di quello che oggi sarebbe uno degli Stati più prosperi d’Europa e del mondo intero.
Nel corso dell’incontro verrà presentata la commemorazione delle vittime del massacro di Torino del 21 e 22 Settembre 1864.
In occasione del 150° anniversario, Gioventura Piemontèisa ha invitato alla partecipazione (a Torino in piazza San Carlo domenica 21 Settembre 2014 alle ore 15,30) tutti i cittadini, di qualsiasi idea politica, che condividono con noi lo sdegno per un avvenimento tanto tragico e emblematico, volutamente dimenticato e il cui significato è stato fino ad oggi politicamente addomesticato e distorto.
Conferenza stampa ore 12,30 di venerdì 19 settembre c/o Caffè Norman, via Pietro Micca 22.
Contatti: 328/1292172 – 339/2100604
Non voglio apparire (solo) criticone, e certamente fate tutto questo con le migliori intenzioni, però mi sembra che eventi recenti e non abbiano ampiamente dimostrato l’inutilità di simili percorsi.
Tanto per cominciare: anche facendo le cose “come vanno fatte”, ci vorrebbero comunque alcuni per decenni, specie in Piemonte dove si ronfa ancora profondamente…
Quella di rivolgersi ai cittadini di qualunque convinzione politica, poi, è proprio una pessima idea: in passato ha dato grandi soddisfazioni ad un buon numero di poltronari, e nient’altro.
Spingere sulle questioni identitarie di certo non aiuta: in Piemonte siamo pieni di meridionali, e mica possiamo mandarli via! Bisognerebbe, semmai, spiegare i vantaggi che loro stessi trarrebbero dall’indipendenza.
Comunque, tanto di cappello per la buona volontà.
In qualche modo bisogna svegliarsi sti piemontesi e noi di gioventura sono anni che lo facciamo. Lamentarsi serve a poco. Si deve agire!