di PAOLO L. BERNARDINI
Una poesia di inizio anno 2021
Si dice che un tempo i barbari
Guadarono, forse di notte, il Piave.
E da loro Sant’Andrea prese il nome
Sant’Andrea di Barbarana.
Pietro vi nacqui, in tempi
In cui la guerra rese miseri i felici
E povero bimbo varcasti un dì il confine
Di Francia, e diventasti un mito.
Floriano, chissà, forse, veneziano
Al principiare del secolo dei lumi
Diedi a Venezia, diedi al mondo intiero
Un’oasi di pace, sontuosamente
Immersa nei piaceri del palato.
Dopo cent’anni quasi Pietro sei tornato
Nel cielo di Tiepolo ove riposano i tuoi avi.
Dopo trecent’anni tu Floriano
Che in quel cielo da tempo ormai dimori
Vedi chiuse le porte del più antico
Caffè del mondo, ilare, incantato
La meraviglia che un bel dì creasti,
E che mai (e tutti lo sanno) chiuse
Neppure con guerre e pestilenze vere
Neanche, pensate, con l’Infame
Forse vi bevve un caffè, Napoleone.
Hanno fatto di Venezia un deserto
Questi avvoltoi indegni di ogni nome
Come mai, mai fu nel suo passato.
Indosserò oggi per te un tuo vestito, Pietro
Un caffè berrò, Floriano, caldo, amaro:
Sarò libero dal freddo dentro e fuori.
Al popolo veneto, però, domando
Mentre l’anno rabbiosamente muore
“Perché tollerate tutto questo scempio
Voi che siete d’una terra amena
Che a uomini così diede i natali!?”
Non so. La polvere scende in fretta, cieca
E la clessidra non saprei davvero rovesciare…
Forse neppur lo voglio ma voi
Lo sapete voi, sapete come fare?
Ma forse, come Cardin e Francesconi,
Siamo morti seppur vivi.
Un ultimo caffè, un abito più scuro
E la barca ci traghetta a San Michele.
Poi passa, tra la nebbia, l’ultimo vapore
Murano trascolora all’orizzonte.
La notte che mi inghiotte non la temo
Ma tremo guardando fioche luci
E sotto bimbi dietro ad un pallone
Ombre rapide a Fondamenta Nove.
Che ne sarà, che ne sarà di loro?
Pierre Cardin, veneto nativo di Sant’Andrea di Barbarana, oggi frazione di San Biagio di Callalta in provincia di Treviso, è morto a quasi cent’anni a fine dicembre. A fine dicembre il Caffè Florian, gloria veneziana, creato nel 1720, proprio a fine anno, da Floriano Francesconi, probabilmente un nativo di Venezia, e da cui solo a fine secolo prese il nome, in virtù delle criminali leggi cui l’Italia è sottoposta da inizio marzo, è rimasto chiuso per la prima volta nella sua storia, che dura appunto trecento anni.
Sia a loro, a queste menti venete così splendide, e alle istituzioni che hanno creato, nella moda e nella ristorazione d’eccellenza, insomma nel regno del bello, è dedicata questa poesia di inizio anno. Ma soprattutto al popolo veneto. E’ ora di agire. Tecnicamente, è troppo tardi. Ma il noto proverbio dice il contrario, e la saggezza dei proverbi popolari è inestimabile.