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Pizza, trans e berlusconi, tre storie di soldi e di stato

Da leggere

di PONGO

Tre storie diverse con un denominatore comune: soldi allo Stato. Che è ormai quasi il solo modo che abbiamo per rapportarci allo  Stato. Vorrei accorgermi anche di altri aspetti della presenza dello Stato nella mia vita di cittadino ma sono particolari molto secondari e quando capitano (molto di rado) ti sembra quasi che sia uno sbaglio, un errore accaduto per pura combinazione o magari per buona volontà di qualcuno che, pur rappresentando lo Stato in una funzione pubblica, ci mette qualcosa di suo, di proprio, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, e così rimani stupìto e lo ringrazi ma ringrazi la persona e non lo Stato sempre più macchina infernale che passa sopra tutto, cose e persone, badando solo ad incassare grana e fregandosene del resto.

– Prima storia, penosa anzi tragica e spaventosa. Nelle vicinanze di Napoli il panettiere-pizzaiolo che pochi giorni fa si è ucciso non riuscendo a  pagare 2000 euro subito  ed altri 9 o 10mila  a fine mese come  multa in quanto sua moglie spessimo era al banco nel  negozio  pur non essendo regolare nel rapporto  di lavoro. Eduardo De Falco di 43anni lascia anche  i tre figli, una ragazzina di 14 anni e due gemellini di 5. Queste cose sinceramente non le posso capire, di uccidersi lasciando soli moglie e figli piccoli ma capisco tutto il resto, la disperazione di chi lavora tanto e con difficoltà   in un territorio già difficile come quello napoletano e in più in questo periodo stramaledetto. La tragedia mi ha colpito molto, più di altre, vedendo anche la foto del panettiere sui giornali, un bel volto, da persona onesta , che si sbatte come un dannato per raggiungere il minimo necessario per sé e la famiglia. Che dolore.

–  Altra storia, molto meno penosa, quella che, sempre in questi ultimi giorni, ha riguardato Pier Silvio Berlusconi: ha pagato tramite la Rti, Reti televisive italiane di cui è presidente, 8 milioni di euro per scongiurare il rischio probabilissimo di vedersi sequestrare da parte dello Stato, beni personali in seguito al  processo Mediatrade per frode fiscale. A complicare la situazione c’è l’aggravante della “transnazionalità” del reato di frode fiscale, passato tra l’Italia, Hong Kong, Svizzera e Stato Uniti. Ma per il buon Pier Silvio questa discreta sommetta potrebbe ritornare a casa nel caso di assoluzione finale.

– Terzo esempio : due trans alle prese col fisco, una /o che si ritiene un po’ sfigatina in quanto è stata /o  pescata/o  solo lei / lui dalla finanza per  dover pagare 50mila euro di tasse per lavoro autonomo mentre l’altra /o è una /un prostituta  ma diciamo più modernamente  “operatrice sessuale” che da brava /o  cittadina/o vuole pagare le tasse!

La prima o primo che sia è di origine brasileira e la questione è nata in quanto, come molti lavoratori autonomi, ha un suo sito per pubblicizzar il proprio lavoro, le prestazioni in cui indica tutto quello che sa fare, prezzi e ogni cosa, quindi un’attività professionale a tutti gli effetti. La Guardia di Finanza pur essendo intervenuta  è in crisi completa perché non riesce ad inquadrare e descrivere il tipo di attività. Certo che è un bel problema!

La seconda /o trans è di origine turca e “vuole” pagare le tasse. Dice di essere un evasore fiscale con l’intenzione di denunciare l’Italia perché, forse per le difficoltà di inquadramento di cui sopra, non le /gli è permesso. La questione è venuta a galla per gli enormi spostamenti di denaro avvenuti sul suo conto bancario, oltre 900mila euro in cinque anni. Lei /lui vuole pagare le tasse ma non si sa come fare. Ma questa /o trans è troppo gentile e pratica /o , dà dei consigli utilissimi per la regolamentazione della sua categoria, ovvero un forfait di tasse basato sui guadagni presunti :  1000 euro al mese fino ai 30 anni di età ( anni in cui lavori come una matta) e poi via via a scalare fino a 200 euro da quando compi 50 anni.  Dice di aver guadagni esagerati, 2000euro ogni giorno. Per cui  ciò che dovresti di tasse rispecchierebbe la tua carriera di prostituta : prima parti come escort, poi donna di mondo, mondana, paripatetica, marchettara, bella di notte, poi donna da marciapiede, lucciola ed infine battona,  zoccola, puttanone e troiona. E le tasse sono in proporzione, al tipo e all’età.

Speriamo che la Guardia di Finanza e lo Stato in genere regolarizzi la questione ed il  perché è la /lo stesso trans turco a spiegarlo: “ …tassando le prostitute, vi sarebbe meno pressione fiscale per tanta povera gente.”

A questo punto io stesso ho delle difficoltà, avendo sentito e raccolto queste tre storie,  mi chiedo:  tra lo  Stato, gli  umili imprenditori senza speranza, i grossi evasori fiscali e  i trans   che vogliono pagare le tasse… ma  chi sono gli onesti, i coraggiosi  e i veri puttanoni falsi e disonesti cioè i ladri e delinquenti?

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