Domenica 12 ottobre 2014 a Montegrotto Terme (PD), presso l’hotel Millepini, si terrà il Congresso Nazionale dei volontari e simpatizzanti di Plebiscito.eu per l’indipendenza del Veneto. È molto probabile che l’affluenza non sarà quella registrata in occasioni precedenti, perché la figura di Gianluca Busato, definita Deus ex machina [traducibile in italiano come Pettegolezzi; ma indica anche un personaggio della tragedia greca, ovvero una divinità che compare sulla scena per dare una risoluzione ad una trama ormai irrisolvibile secondo i classici principi di causa ed effetto.] appare alquanto appannata e contestata.
Non ci sono solamente le numerose defezioni. Alcune addirittura pubblicamente annunciate su questo ed altri giornali. Ci sono veri e propri abbandoni per non essere coinvolti da un’immagine pubblica che si fa sempre più opaca. Infatti sembra che dei cosiddetti Dieci Saggi, eletti in occasione del plebiscito digitale del 21 marzo scorso, in sostanza due siano stati sfiduciati dal Busato (Serafini e Pizzati), uno si sia dimesso (Carraro), uno si sia astenuto (Vescovi), uno sia stato sostituito (Panto). Il prof Paolo Bernanrdini (autore della dichiarazione d’indipendenza) pare si sia dimesso lunedì 15 settembre in dissociazione totale con l’operato di Busato. Ne restano 3 (Gandin, Veronese, Favaro) oltre al predetto Busato che continua farsi chiamare presidente e a parlare di governo della Repubblica Veneta (di cui ricopre 4 o 5 cariche ministeriali da solo).
La commissione per la certificazione dei voti probabilmente darà una sorta di imprimatur. Ma, tuttavia, che il numero dei voti non corrisponda a 2.102.969 come dichiarato (vedi qui). Anzi, non arriverebbero a 250.000. Secondo quanto riferito da fonti vicine all’ambasciatore Beglar Tavarkiladze che presiede la Commissione, gli organizzatori dicono essere lo stesso un numero notevole. In sostanza questo significa che è altamente improbabile che ci sarà una vera e propria legittimazione del referendum digitale secondo i protocolli internazionali. Quindi non sarà possibile legittimare dall’esterno una dichiarazione d’indipendenza unilaterale in base a quel referendum. Sarà comunque il riconoscimento di una consultazione popolare importantissima e mai avvenuta prima, e ciò darà probabilmente il destro a Gianluca Busato per esultare pubblicamente in occasione del convegno sopra annunciato.
Il 12 settembre, intanto, è stata inviata una lettera ai Dieci Saggi (priva di risposta al momento in cui scriviamo), sottoscritta da alcune decine di cosiddetti Ambasciatori Veneti (vedi qui: Lettera riservata alla Delegazione dei 10) che testualmente denunciano, tra l’altro:
«Riteniamo che il delegato Gianluca Busato, non possa auto-eleggersi Presidente della Delegazione dei 10 della Repubblica Veneta, né abbia la facolta’ di formare un Governo. Ciò è contrario alle regole della democrazia, e in particolare di quella democrazia diretta di cui tanto si è parlato nelle comunicazioni rivolte alla più vasta platea dei Veneti.
Non e’ contemplata al momento nessuna carica equiparabile a quella di Ministro degli Esteri, né del Tesoro, né degli Affari Legali, ne’ dell’Innovazione, ne’ della Propaganda. Tutte cariche autoreferenziali che Gianluca Busato sta sistematicamente assumendo autocraticamente su di sé, oltre a quella di pretendere di essere responsabile del Dipartimento Diplomatico.
Ricordiamo che negli accordi iniziali di tale Dipartimento Diplomatico non era prevista in alcuna forma la costituzione e il relazionamento con un “partito”: Veneto Sì.
Noi patrioti veneti vogliamo andarcene dall’Italia, perché una partitocrazia impunita e caina sta indebitando fino al collo i suoi cittadini per molte generazioni future, e noi con l’operazione dei Bond vogliamo indebitare i Veneti senza nemmeno prima consultarli? Senza dire loro nei dettagli e con trasparenza dove vanno dopo essere raccolti, come e con quali priorita’ verranno spesi quei denari ?
Il partito Veneto Sì di cui Gianluca Busato si e’ ritagliato la figura del deus ex machina, c’inquieta non poco. Nessuno ci ha spiegato a cosa serve? Forse a partecipare alle elezioni regionali del 2015? Se è così, a che scopo partecipare alle elezioni di uno Stato da cui ci si è già dichiarati indipendenti dopo il Plebiscito del 21 marzo 2014?»
Da ultimo, ma non ultimo, anche sulla questione dei bonds veneti (ovviamente illegali. Tanto che attualmente non si propaganda più l’idea di astronomici tassi d’interesse derivanti dai predetti bonds, ma di donazioni spontanee) c’è chi ha chiesto di fare chiarezza, oltre che sui movimenti di finanza che riguardano la commistione fra “Plebiscito.eu” e il partito “Veneto SI”, dato che il tutto gira intorno al Busato e ai tre dei dieci che ancora lo supportano (Gandin, Veronese, Favaro). Sempre a dar corpo alle voci ed a rumors, più preoccupante ancora sarebbe la scoperta del fatto che Gianluca Busato custodisce le liste elettorali dei cittadini veneti. E data l’ufficializzazione da parte dello stesso Busato della partecipazione alle elezioni regionali del 2015 del suo partito “Veneto Sì”, c’è qualcuno che vorrebbe venisse fatta chiarezza in merito.