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Dai “vu cumprà” ai “vuoi comprare”. ecco come cambiano le cose

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di PONGO

I  segnali sono tanti, sia visibili e reali che statistici. Per quelli statistici basterebbe  il solo  bollino nero relativo al traffico estivo previsto per  questa estate : 3 di agosto e finita lì! Non son più come i bollini  neri di una volta, quando a  partire da inizio luglio, ogni sabato era ad alto rischio di traffico di vacanzieri mentre quest’estate ben poco da temere, strade e autostrade  quasi libere su cui  scorrere tranquillamente. Nella pratica ugualmente  i segnali reali sono verificabili da tutti. Per esempio, un mesetto fa.  chiedendo  all’edicola vicino a casa mia un’informazione per ritirare un Dvd che desidero mi han risposto:  “…e di che si preoccupa, venga quando vuole… tanto tutto agosto siamo qui… l’edicola  è aperta!”. Niente vacanze, esattamente come faranno  tantissimi altri  negozi che resteranno aperti o chiuderanno per pochissimi giorni, esclusi i molti  negozi che han già chiuso ma definitivamente.  Giuro che mi sento in colpa  potendo andare via per due settimane.

Son sempre più le famiglie con bimbi che, per periodi sempre più lunghi, si organizzano per le  settimane  estive, da trascorrere con organizzazioni dell’oratorio o del Comune.

Ricordo anni fa a Parigi quando fui molto sorpreso nel vedere situazioni assolutamente da spiaggia con sabbia trasportata e ombrelloni lungo le rive cittadine della Senna, coi bagnanti che si comportavano come al mare ma vicinissi a Notre Dame. Beh, a Milano due o tre anni fa ho rivisto la stessa cosa nei paraggi dell’Arco della Pace, sabbia, ombrelloni e reti per giocare a pallavolo esattamente come fossimo a Rimini, ma ahimé senza il mare. Non so se l’iniziativa è stata ripetuta ma se lo fosse, tra un’ombrellone e l’altro, ci sarebbero sempre meno centimetri per l’aumento di gente che non si può permettere la villeggiatura. Anche vicinissimo a casa mia, da 8-9 anni ,c’è un bel parchettino, uno spazio verde assolutamente piacevole, e in esso con  il sole (quest’anno solo da fine giugno) una piccola  zona  all’interno del parchetto è occupata con asciugamanoni sull’erba da persone, più donne che uomini di ogni età, che si mettono in costume da bagno e se ne stanno là in questa piccola oasi  urbana di “quasi” nudismo anche se nudi non sono affatto. E tutto sommato son tanto carini, poveri cittadini che si prendono un’oretta di vacanza! Immagino che di  ‘sti tempi la colonia dei costumisti  del parchetto vicino a villa Simonetta si sia incredibilmente ingrandita . Come sempre di necessità si fa virtù.  La povertà, a vari livelli, dilaga. E mi vengono in mente alcune battute a proposito, cose dette e sentite da amici e colleghi cabarettisti magari qualche tempo addietro che però ora, in tempi  di vera disagiatezza e miseria, prendono un significato ben più duro. Ne ricordo alcune seppure non ricordo chi le disse : “Appartengo ad  una famiglia affamata, mia madre era solita contarci dopo ogni cena”, oppure: “La mia famiglia è talmente povera che mandiamo i bambini in una scuola in cui gli insegnano a scrivere, ma con qualche errore”. Un’altra?: “Il miglior modo per aiutare i poveri è non diventare uno di loro”. L’ultima: “La povertà deve dare qualche soddisfazione altrimenti non ci sarebbe tanta povera gente”. Ci si può ridere sopra  ma oggi di sicuro fa anche tristezza.

Circa un mese fa mi è capitato di passare in un paesino in provincia di Pavia  e per strada sul marciapiede un signore a me come agli altri passanti  chiedeva di acquistare una scopa ed una paletta per le pulizia, e ne teneva in mano una decina. Due minuti dopo un secondo signore, stessa organizzazione,  in un altra zona del paesino ripeteva  la stessa cosa sempre con scope e palette nuove in mano. La cosa mi ha impressionato seppure ormai, da automobilisti, siamo abituati, soprattutto agli incroci, a vendite di sempre maggiori articoli,  ormai quasi veri e propri centri commerciali le cui insegne sono il rosso, giallo e verde del semaforo. Ho visto anche uno straordinario monociclista e contemporaneamente giocoliere sempre ad un semaforo, per altro bravissimo, che ad ogni stop col rosso saliva sul suo monociclo e con tre clavette in equilibrio intratteneva appunto da giocoliere  i guidatori fermi.  Io ero a piedi ma mi son fermato ad ammirarlo, chiedendomi come potesse nei pochi secondi  di un rosso, fare tutte quelle cose compreso passare dopo l’esibizione a chiedere soldi  alle macchine! E prima che le auto partissero col verde qualcosa  riusciva a prendere perché era veramente abile, ma all’incrocio e non al circo Togni! E quindi in questa estate 2013 con un solo bollino nero per il traffico e con molta meno gente in villeggiatura , aspettiamoci  oltre  agli  extracomunitari che vendono occhiali, magliette, collane, ecc.  anche gente italiana, italianissima, diplomata, laureata,  20enni e 30enni ma pure 50enni e  60enni  che han perso il lavoro, commercianti da cui si può acquistare, sotto l’ombrellone in spiaggia,  elettrodomestici , materassi, mobili per casa e ufficio, case e altro. Qualcuno in spiaggia può proporti l’acquisto di una bici, di un motociclo, un’auto, una barca da provare lì nel mare lì vicino. Ci sono perfino dentisti, odontotecnici (ne ho incontrati due giorni fa che hanno cessato l’attività) che  in spiaggia all’ombra  ti faranno un’otturazione o un ponte, chiaramente a prezzi ben più economici di come loro stessi te l’avrebbero fatta in studio qualche anno fa.  Il “Vuoi comprare ( italiano) “ dilaga esattamente come la miseria. E per i disoccupati italiani che s’inventano un presente e un futuro stanno anche organizzando barconi in partenza da Lampedusa in direzione nord-Africa e chissà se là si può star meglio.  Ricordiamoci di quel che diceva il grande Groucho Marx : “Guardami, sono partito dal nulla ed ora sono poverissimo”. Succede a molti.

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2 COMMENTS

  1. Che bello questo quadro italico di gente che resiste. Ma noi siamo PADANI e la Lombardia è una delle regioni più ricche d’Europa: dove finirà mai l’ovetto d’oro del somaro lombardo? Mumble mumble mumble..

  2. Forza Befera, valli a prendere tutti sti porci evasori: se c’è la crisi è colpa del tizio che vende la scopa senza scontrino, del giocoliere all’incrocio e dell’odontotecnico da spiaggia.

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