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Povera alessandra, che famiglia piena di puttanieri

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di PONGO

Giuro che mi fa tristezza. Si può anche essere distanti politicamente da lei, dal suo cognome, dalle persone diverse con cui si è politicamente accasata in vent’anni, ma non si può negare il suo impegno, le sue convinzioni e la sua grinta per le cose in cui crede. Povera Alessandra Mussolini, politica ma anche attrice o ex-attrice, modella o ex-modella nonché medico. In lei c’è un tale concentrato di  italianità che  di più  non si può, essendo strettamente imparentata con il numero uno dei dittatori storici dello Stato italiano e con la più famosa attrice italiana conosciuta in tutto il mondo e galassie.

Povera Alessandra che ricordiamo energica, determinata, con una forza da assomigliare al Vesuvio quando ancora eruttava, convintissima, come disse, della castrazione chimica da eseguire per violentatori di donne, per  i maniaci e soprattutto per i pedofili. Torna alla mente la sua veemenza nel vomitare frasi da vera omofoba, razzista e ovviamente fascista (come potrebbe non esserlo?) contro ad esempio Vladimir Luxuria della quale disse: ”meglio fascista che froscio!”, ed altre uscite del genere. Beh, l’uomo da castrare chimicamente ce l’aveva in casa e nel suo letto.

Ma visto che la nipotina da sempre ha fortemente apprezzato le doti del nonno Benito, di cosa si stupisce ora la cara  Alessandra? Ma lo conosce il nonno Benito?  E’ risaputo che l’amante “ufficiale” di Benito Mussolini fu Claretta Petacci ma l’elenco di storie sessuali del Duce è tra i più ricchi al mondo. Anche ménage a trois con madri e figlie ed anche con minorenni. Ancor prima del Mussolini statista, possiamo ricordare una sua  “preda” 17enne, Bianca Ceccato, segretaria del giornale Popolo d’Italia con  lui  30enne. Quando lei, giustamente, pose invece attenzione e affetto su un giovane bersagliere, il fututo Duce la licenziò. Volle rivederla  in una stanza di albergo, la ubriacò per poi violentarla, la fece abortire una prima volta mentre più avanti ebbe da lei un figlio che però mai volle vedere.

Un altra minorenne? Questa volta fu Fiammetta, 14enne figlia di una sua amante, Margherita Sarfatti, ebrea poi costretta a fuggire a Montevideo per le leggi raziali. Storia intrecciata con madre e figlia diventate rivali che durò una decina d’anni per  l’ormai divenuto statista allora 40enne.

La moglie, Rachele Guidi, sposata nel 1925, potrebbe non essere la prima moglie. Lui disse di un matrimonio precedente con Ida Dalser di Trento e relativo figlio, entrambi finiti malamente, lei morta in manicomio. In ogni caso la “vera” moglie Rachele, ancor prima del matrimonio, era perfettamente coscente delle usuali frequentazioni di Benito nei bordelli. Tante, tantissime donne e da fonte più o meno attendibile si dice potrebbero essere 400 (forse di più) di tutti i tipi, bionde, brune, magre e procaci, di tante nazionalità, tra le principali la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, più anziana di lui, che fu tra le prime, e addirittura pare,  Maria Josè di Savoia, moglie del piccolo Re ed ultima regina d’Italia. Numerosi anche i figli, legittimi ed illegittimi. I legittimi, figli di Benito e Rachele sono 5, Edda, Vittorio, Romano, Bruno e Annamaria, ma gli illegittimi sono molti di più, uno avuto da Fernanda Oss Facchinelli, un altro, Benito Albino Mussolini, come detto avuto da Ida Dalser, quindi Glauco di Salle come detto figlio della Ceccato, ancora Vanna Borgo, figlia di Benito e della pianista Magda Brard, poi una figlia Elena Curti nata a Milano negli anni 20 da Angela Curti Cucciati. Ancora un figlio nato nel 1929 da Romilda Ruspi, amante rivale di Claretta Petacci. Non si può tralasciare un  ulteriore elenco di figli sospetti che porta il numero sicuramente ad oltre venti bimbe e bimbi tutti quanti  con  Benito Mussolini come padre.

Calmiamoci un attimo e cambiamo ramo di famiglia, andando dalla parte della madre di Alessandra, famiglia Scicolone, anzi in particolare sua zia  ovvero Sofia Villani Scicolone, Sophia Loren. Sarà colpa del padre di Sofia, Riccardo Scicolone che mai volle sposare la madre di Sofia, Romilda Villani, ma madre e figlia furono inizialmente in una situazione finanziaria estremamente precaria. Così la 15enne Sofia se ne andò a Roma da Pozzuoli, sempre con la mamma,  per tentare  fortuna, partecipando a concorsi di bellezza, fotoromanzi e partecipazioni a films come comparsa. Parecchi attori non più giovani mi hanno confidato i comportamenti della Loren non proprio da brava ragazza, in cerca di parti più importanti a Cinecittà e  per non dormire sotto i ponti accadde che nel 1951 incontrò Carlo Ponti e da lì tutto ebbe inizio. E comunque… saranno anche cose vere ma non si può parlare e pensare male di Sophia Loren, la vera Regina italiana!

Quindi cara e povera Alessandra Mussolini, pur facendomi tanta pena, mi chiedo da che pulpito e da che ipocrisia venga questa rabbia. Ma lo conosci bene tuo nonno? Ti prego, pensa alla ventina di figli che ha avuto Benito Mussolini, infatti oltre ad Alessandra ci saranno  decine e centinaia di nipoti e pronipoti avuti dai tanti  figli , voluti e non voluti, anzi la maggior parte  “figli del peccato” di nonno Benito che andava con donne anche minorenni. E’ un modo di rapportarsi al femminile che ora  scandalizza Alessandra ma che era consuetudine per suo nonno.  E per fatalità,  ora (ora? Probabilmente da chissà quanto tempo…) anche tuo marito, sposato nel 1989 proprio a Predappio giusto per ricordare le tue origini, si è rivelato un bel puttaniere, pure con le minorenni, come del resto fece anche l’ex.dittatore. E quindi di che ti stupisci? E’ forse qualcosa di strano che non conoscevi? Ma daaaai, se esiste un po’ di coerenza  non sarebbe il caso  di eseguire la castrazione chimica al marito Mauro Floriani ma soprattutto al nonno Benito Mussolini?

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8 COMMENTS

  1. In verità, siamo passati da nonno Benito, che cuccava a destra ed a manca, seduttore inesauribile, vanto del gallismo (non c’entrano “professori” e “suoceri” !) peninsulare, fonte di benessere per i bagnini romagnoli e non solo…ad una pletora di puttanieri da trivio, incapaci anche solo mentalmente di concepire la “conquista” ed usi a pagare, spesso coi nostri quattrini, puttanelle in liquidazione!

    Povera Alessandra, non abbatterti ! Vieni qui, sulle impervie montagne, a respirare aria frizzante ed a cantare jodler aggrappata ai nostri inflessibili alpenstock !

  2. Penso che tanti acredine non si dovrebbe avere . Alessandra non c entra nulla. L ‘ Italia non sarà mai un popolo civile, se di guarda solo ai peccati altrui. Miglioriamoci noi , che sicuramente non siamo esenti da colpe!

    • Posto che non gioisco per le disgrazie altrui non posso fare a meno di notare che la Mussolini dopo aver ciarlato di : “meglio fascista che frocio, famiglia naturale, castrazione chimica” adesso si ritrova in casa un problemuccio del genere.
      Non vedo l’ora comunque che torni alla sue famosissime pagliacciate politico- televisive….

  3. Ridere sulle disgrazie altrui è di cattivo gusto.
    L’articolo, oltre a questo, a differenza di altri da lei scritti è anche noioso.

  4. Non credo sia questo il vero problema di famiglia bensì che sono passati dalla antica nobile virtù del vedi veni e vici al navigai contattai e contrattai.

    Queste sono le cose che feriscono un sano orgoglio familiare, un vero e proprio blasone di cui non si potrà più andare fieri.

    Siamo scaduti dall’Uomo che non deve chiedere mai al venditore di articoli per la casa pronto a contrattare su prezzo e prestazioni “ed insieme alle pentole ci mettiamo anche la mountain bike ed il tablet” (probabilmente qui erano più scarpe e borsette).

    Povera Ale cresciuta nel mito del nonno virile, cosa potrà raccontare un giorno ai suoi nipotini, quale mito potrà loro trasmettere ? Niente sarà più come prima

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