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Preparatevi a mettere mano al portafoglio

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di MATTEO CORSINI

Pur non essendo riuscita a ottenere un ministero (i maligni sostengono che ciò sia dovuto ad alcune posizioni critiche avute in passato nei confronti di Luigi Di Maio), l’autoproclamata “esperta” Laura Castelli è divenuta viceministro dell’Economia. In attesa di sapere di cosa si occuperà ha affermato: “Le deleghe non sono state ancora decise, ma sicuramente mi occuperò di finanza pubblica e programmazione.”

Chi temeva Paolo Savona, può sperare solo che Castelli non programmi altro se non la propria agenda per il tempo libero, perché già la programmazione, come tutto ciò che odora di socialismo, è foriera di disastri. Se poi a programmare è gente come Castelli, i guai per la finanza pubblica, ossia, in ultima analisi, per chi paga le tasse, potrebbero essere seri.

Secondo Castelli, infatti,la volontà politica di riduzione del debito è sempre più necessaria”. Indubbiamente, ma come fare? Ecco: “Il modello economico dell’esecutivo è quello di uno Stato innovatore, che punta non sugli stimoli monetari ma sugli investimenti e sulle riforme delle politiche industriali”.

Evidentemente (dal mio punto di vista anche sciaguratamente) Castelli è una fan di Mariana Mazzucato, che per lo meno finora si è limitata a fare accademia e a fare l’ospite nei talk show, dove un economista che parli a favore dell’interventismo è sempre gradito e prende calorosi applausi. Quindi non si punta sugli stimoli monetari. Ma allora come si finanziano i famosi investimenti “ad alto moltiplicatore”, altro mantra dei keynesiani gialloverdi?Semplice: con “la banca per gli investimenti, per effettuare investimenti fuori dal debito pubblico.”

Con ogni probabilità sarebbe la nuova mission della Cassa Depositi e Prestiti, che infatti non è consolidata nel debito pubblico, pur essendo una questione di forma e non di sostanza. Per inciso, CDP usa il risparmio postale, ma anche il finanziamento monetario non le è estraneo, anche se non è di questo che intendo occuparmi. Magari chi ha “programmato” finora non aveva l’expertise di Castelli (o Wikipedia non è aggiornata, o c’è da avere qualche dubbio al riguardo, peraltro), ma mi sembra legittimo supporre che le cose non andranno meglio.

E per evitare l’aumento dell’IVA? Tranquilli: Le risorse ci sono, sono moltissime, bisogna usarle con programmazione”. Come no. In effetti sono solo 12,5 miliardi. “Noi sappiamo come spostare alcuni pezzi del bilancio dello Stato e renderli più efficienti. La legge di bilancio è una briciola del bilancio dello Stato”. Il che è vero, ma il suddetto bilancio sarà appesantito qualora il governo intendesse provare a realizzare le farneticanti promesse contenute nel cosiddetto contratto per il governo del cambiamento.

Però possiamo stare tranquilli: Laura Castelli sposterà pezzi di bilancio come i mattoncini del Lego e tutto si risolverà per il meglio. Confesso di avere una personale avversione a essere governato da chiunque, ma con questi “esperti” ancora di più.

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