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Prima vennero a inoculare le menti deboli, ma poi…

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di PIERGIORGIO MOLINARI

Quando, all’inizio, si trattò di inoculare psicotici terrorizzati, menti deboli indottrinate e poveri vecchi incapaci di reagire, fu facile. Dopotutto, molti tra loro non vedevano l’ora di manifestare la propria entusiastica adesione all’ideologia bio-securitaria spacciata per “fede nella scienza” o travisata da senso civico, indipendentemente da qualsiasi dato di realtà.

Poi venne il turno di quelli che si sottoposero all’inoculazione perché “non volevano rotture di balle”, seguiti dai ricattati per i quali la mancanza della punturina di regime avrebbe comportato la perdita del lavoro, e dai ragazzini plagiati che accettarono di barattare la propria salute – talvolta direttamente la vita, come nel caso di Camilla Canepa e altri – in cambio del permesso di entrare in pizzeria, in palestra o in discoteca.

Ora però stanno rumorosamente raschiando il fondo del barile, perché anche utilizzando indecenti metodi di discriminazione quali il lasciapassare verde, i “renitenti” sono evidentemente persone non ricattabili e con basi intellettuali, etico-morali e culturali un po’ più solide rispetto ai famosi terrapiattisti: sono persone convinte, per dirla con le parole di un premio nobel, che l’inoculazione di massa sia “inutile, inefficace e pericolosa”.

E si mormora che perfino alcuni dei già inoculati, di fronte alla prospettiva di una terza e forse quarta, quinta, ecc. dose comincino (eresia!) a dubitare della novella religione di stato.

Se, a differenza dei loro sudditi codardi, dei kapò con la bava alla bocca, e dei vermi al loro servizio, i criminali pervertiti al potere ragionassero, capirebbero quindi che a questo punto sarebbe meglio accontentarsi di quanto già fatto (che è già molto, anzi troppo) senza spingersi oltre. Perché dovrebbe essere chiaro che coloro i quali ancora non accettano di piegarsi – o meglio, bucarsi – sono pronti a lottare con ogni mezzo, fino in fondo. Costi quel che costi. E magari potrebbe pure accadere che qualcuno tra loro sia abbastanza pazzo o determinato da scegliere di passare ad altre e più incisive forme di resistenza.

Un’eventualità che noi, convinti sostenitori della non violenza, ovviamente aborriamo e condanniamo con ogni fibra del nostro essere; nondimeno, a giocare al Terrore poi finisce che qualcuno accetta di fare lo stesso gioco anche dall’altra parte. E allora nessuno è più al sicuro. La storia lo insegna.

Ecco, questo dovrebbero capire i criminali pervertiti attualmente al potere se solo ragionassero. Sfortunatamente, l’unica cosa che li distingue dai sottomessi e dai servi è che loro sono molto più cinici e arroganti di questi ultimi, ma non più intelligenti.

(Nota metodologica: non ho usato termini quali “vaccinare”, “vaccinazione” e “vaccinati” perché, dal punto di vista logico e semantico, non ci si può “vaccinare” con farmaci sperimentali che “vaccini” tecnicamente non sono – e questo anche sorvolando su temi quali l’efficacia e gli effetti di suddetti farmaci.)

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