Nei giorni scorsi Eva Klotz, leader del movimento indipendentista sudtirolese Südtiroler Freiheit, è stata condannata dal tribunale di Bolzano per vilipendio al tricolore, avendo usato un manifesto in cui il simbolo italiano veniva spazzata via per far posto alla bandiera sudtirolese.
È quantomeno ridicolo che una questione del genere sia oggetto di una condanna in Italia, uno stato attanagliato da una corruzione che permea ogni livello amministrativo e controllato da una classe politica che ha perso ogni forma di legittimazione democratica. Evidentemente chi ha usato ed usa il tricolore come un velo per nascondere il malaffare del governo di Roma teme più di ogni altra cosa proprio il manifesto della Klotz: che un movimento popolare spazzi via la retorica nazionalista e centralista, usata da 150 anni per depredare i cittadini, lombardi in primis, per sostentare elefantiaci sistemi clientelari. In Italia la corruzione e la mafia non fanno paura, una manifestazione della propria libertà di pensiero sì; e non c’è da stupirsene, le prime sono la base granitica del potere statale, la seconda una pericolosa minaccia da stroncare sul nascere.
Per questo pro Lombardia Indipendenza manifesta tutto il proprio sostegno a Eva Klotz e a tutti gli indipendentisti sudtirolesi; crediamo infatti che un sistema malato come quello italiano possa continuare a basare il proprio potere sui reati d’opinione, e che sia invece sintomo di civiltà quello di riconoscere nel modo più determinato la libertà di espressione e di critica, specie verso il potere statale. Questo è quello che sogniamo per la Lombardia, questo è quello che auguriamo al Südtirol.
La condanna odierna non è che un’ultima scalcinata affermazione di potere di un’Italia prossima a fallire, e non sarà uno stato fallito ad impedire ad un popolo di esprimere il proprio volere ed autodeterminarsi.
pro Lombardia Indipendenza
www.prolombardia.eu
Non riesco a capire le acrobazie dei cosiddetti democratici. Se un popolo si vuol staccare da un altro la soluzione è semplice e “democratica “. Se vince il SI se ne vanno se vince il NO restano .
E avanti tranquillamente, senza strani discorsi e senza sparate.