Ufficialmente, stando a quanto scritto da “Il Gazzettino”, il progetto di legge dovrebbe essere discusso oggi, ma pare che viste le materie di cui dibattere dovrebbe slittare, ciononostante i proponenti sono fiduciosi che del “bilinguismo veneto” si tratterà presto in Consiglio regionale.
Il 28 gennaio è stato depositato in Consiglio regionale un progetto di legge che riconosce al Popolo Veneto i fondamentali diritti che gli spettano in quanto previsti dal trattato internazionali sulle “minoranze nazionali”. Si tratta di diritti ampi, non solo del pieno bilinguismo negli uffici e l’insegnamento obbligatorio della storia e lingua veneta nelle scuole, ma anche di canali radio-TV e giornali in lingua Veneta, posti riservati nella amministrazione pubblica e pure una importante voce nella gestione delle questioni quali l’immigrazione, la nomina dei prefetti e la politica giudiziaria. Sostanzialmente va a realizzare una tutela simile al sud Tirolo ma capace di estendersi su tutte le regioni aventi popolazione di origine Veneta come la confinante Friuli Venezia Giulia .
Il testo di legge, scritto da Loris Palmerini, è stato proposto dai comuni, primo il Comune di Resana (TV) guidato dal sindaco Loris Mazzorato, e poi dai comuni di Segusino (sindaco Guido Lio), Grantorto (sindaco Luciano Gavin ) e Santa Lucia di Piave (sindaco Riccardo Szumski), e il Consiglio regionale per statuto dovrà discuterlo entro 180 giorni.
Non si tratta di una iniziativa per l’autonomia regionale che richiede l’approvazione parlamentare di Roma, si tratta invece dell’attuazione della convenzione internazionale sulle “minoranze nazionali” del Consiglio d’Europa, quindi di rispetto di diritti umani fondamentali, e spetta esclusivamente alla regione legiferare in quanto materia residuale per l’art.117 della Costituzione .
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, a suo tempo, ha ricevuto i sindaci Mazzorato (di Resana, oggi costretto alle dimissioni) e Lio accompagnati da Palmerini, e si è detto favorevole a questa proposta pur riservandosi opportuni approfondimenti, ed impegnandosi, se ammissibile, a favorire la sua celere approvazione. D’altra parte questa partita è indipendente dal processo di autonomia della regione, ma potrebbe risultare sinergica perché allo stesso tempo radicata nel diritto del Consiglio d’Europa ratificato.
Sarebbe ora dati i tanti diritti che le varie carte (anche piu’ belle del mondo) dicono di darci a noi non italiani.
Speriamo a breve di avere un risultato positivo sui temi a noi cari.
Auguri…