“Nessuna manovra estemporanea: riduciamo il debito nel nostro interesse con una strategia che protegge la crescita”. Questo ha cinguettato il ministro dell’Economia, che sta facendo melina per conto del governo (in realtà, per conto”. di Renzi) nei confronti della Commissione europea in merito alla richiesta di correggere i conti pubblici per 3.4 miliardi.
Padoan ritiene che sia bene non scherzare con la reputazione e la credibilità (affermazione che a qualcuno potrebbe apparire involontariamente comica), ma dichiarazioni sul debito come quella che ho riportato credo che non convincano nessuno.
Non solo Padoan è andato affermando per buona parte dello scorso anno che il debito avrebbe iniziato a ridursi (peraltro non in valore assoluto, bensì in rapporto al Pil) nel corso del 2016, cosa che poi non si è verificata; ciò è ben difficile che accada nel 2017, dato che sono appena stati stanziati 20 miliardi per ricapitalizzare precauzionalmente le banche in difficoltà e dovranno essere finanziate anche le spese per la ricostruzione post terremoto. Le quali potranno anche essere escluse dal deficit (per gentile concessione della Commissione europea), ma non possono non aumentare il debito, se finanziate con emissione di titoli.
Come si fa poi a stupirsi se i partner europei sono scettici nei confronti delle promesse dei governi italiani?
P.S.: In caso di correzione, le ipotesi sono comunque di un provvedimento basato per tre quarti su maggiori entrate (con benzina e sigarette in pole position per gli aumenti dei rispettivi balzelli) e solo per un quarto per minori uscite. A proposito di calo delle tasse.
Si va avanti di misure estemporanee, infatti.
Più debito per alimentare la spesa.
Più tasse per alimentare la spesa.
Non vogliono ridurre la spesa.
E non riusciranno a “produrre la crescita”.
Se si potesse applicare alla situazione finanziaria dello stato italiano la medesima graduazione usata nelle attestazioni energetiche immobiliari, si dovrebbe rilasciare una bella G.