Prima è toccato alla carta stampata. Ora sembra sia il turno della televisione. La pubblicità si sta allontanando sempre più dai media tradizionali per investire in nuovi canali. Ora (c’è bisogno di dirlo?) è il momento d’oro di Internet. Gli investimenti pubblicitari sul web, infatti, sono in deciso aumento, anche perché costano fino a dieci volte meno di quelli televisivi e risultano anche più efficaci.
Attualmente chi investe il 5-10% del proprio budget in campagne e spot per la Rete guadagna in ’incisività’, ovvero ottiene che il proprio messaggio venga ricordato dal 20% degli utenti. Questo è il quadro che emerge dalla ricerca di Omnicom Media in Italia e Doxa-Duepuntozero, dall’emblematico titolo ‘La tv è nuda’. Secondo i dati raccolti, oggi gli inserzionisti investono più di un miliardo di euro nella pubblicità on-line, cresciuta del 15% rispetto al 2010.
E la televisione? Il piccolo schermo è costretto a sfruttare ogni risorsa disponibile per ottimizzare introiti e contenuti. La parola d’ordine è ’product placement’. La vecchia pubblicità occulta di un tempo, quella per cui appaiono prodotti e marche ben riconoscibili all’interno di programmi è film, è ormai una strategia di marketing. In Italia il fenomeno è piuttosto recente, legalizzato da poco ha già trovato la sua dimensione. Sempre più spesso è possibile vedere, accanto agli spot tradizionali, alle televendite e ai “programmi gentilmente offerti da”, prodotti e brand all’interno di uno show. La formula, quando ben congeniata, sembra anche essere piuttosto efficace e sicuramente meno invasiva di improbabili telepromozioni o dei più recenti bumper (i messaggi che compaiono e scompaiono in grafica durante una trasmissione).