di REDAZIONE
Piange commosso per la vittoria, davanti a 100 mila fan riuniti sotto le mura del Cremlino, l'uomo dagli occhi di ghiaccio, l'ex spia del Kgb che, in una gara contro se stesso, è riuscito a tornare al Cremlino per la terza volta sbaragliando con circa il 64,3% (a metà scrutinio) rivali perdenti in partenza o lasciati negli spogliatoi. «Vi avevo promesso di vincere, e noi abbiamo vinto in una lotta aperta e onesta», ha arringato Putin con toni battaglieri una folla tricolore in tripudio, salendo sul palco insieme al fido presidente Medvedev. Poi ha accusato l'opposizione di eversione: «La nostra gente Š in grado di distinguere il desiderio di rinnovamento dai tentativi di organizzare le provocazioni politiche per distruggere l'ordinamento statale e usurpare il potere». Cori di «Putin, Putin». Il voto, incalza, è stato «un test per tutto il popolo sulla maturità politica, sull'indipendenza e sull'autodeterminazione». Ma è stato un test soprattutto per lui,
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